Busto Arsizio - 06 marzo 2021, 16:28

«Ciao Franco, quanto hai amato la tua città e i fragili: ci lasci questa eredità»

L'addio a Mazzucchelli in basilica a Busto. Monsignor Severino Pagani: «Mi hai detto, aspetto che venga a prendermi la Madonna dell'Aiuto». Il figlio Ettore: «Vivevi per Busto» Il sindaco: «Ora non spingere troppo sui pedali, è difficile starti dietro»

Il funerale di Franco Mazzucchelli in basilica a Busto

Ha lasciato tanto, Franco Mazzucchelli, e un’eredità di valore incalcolabile da raccogliere: il sentimento della vita civile, della comunità per cui mobilitarsi.

Un compito consegnato alla su Busto, che ha ricordato monsignor Severino Pagani  durante l’omelia al funerale del farmacista, ex assessore e pilastro del volontariato bustocco (LEGGI QUI). La basilica di San Giovanni, per via delle restrizioni legate alla pandemia, non poteva lontanamente accogliere tutti coloro che volevano manifestare l’affetto e la gratitudine. Anche in condizioni normali, peraltro, sarebbe stato impossibile visto quanto fatto da Franco Mazzucchelli. Molti hanno potuto però seguire anche in streaming, per poter condividere il momento di preghiera.

Tanti doni, ha lasciato monsignor Pagani, oltre a quelli visibili delle sue numerose opere. «Quando l’ho visto l’ultima volta mi ha detto – ha raccontato – “Aspetto la Madonna dell’Aiuto, che venga a prendermi”. Ci affida grandi sentimenti, uno è quello della vita».

Ricorda, monsignor Severino, quando venne a Busto e incontrò Mazzucchelli, non c’era un posto dove non si adoperasse, con una grande capacità di relazioni.

Ma colpiva anche il suo grande amore per la città, appunto. Il suo essere sempre combattivo per il bene. Anche nell’ultimo periodo, nella coscienza della malattia, non rinunciava a progettare. In quel menzionare poi la Madonna dell’Aiuto, si avverte la potenza della fede, che invita tutti anche a guardare dentro se stessi e a riflettere sulla propria. Sicuramente, ha concluso monsignor Pagani, sarà anche in Paradiso a progettare qualcosa. E dovrà dare una mano ancora alla sua città.

Come ha sempre fatto, ha ricordato ancora il figlio Ettore, soffermandosi a più riprese sulla sua passione nell’affrontare gli impegni. E nel pedalare in bici (fisico e simbolico LEGGI QUI) la determinazione a raggiungere la cima, per poi vivere il piacere della discesa. «Busto era tutto per te, vivevi per la tua città» ha detto il figlio, ringraziando anche tutti coloro che hanno vegliato e aiutato Franco fino agli ultimi istanti e chi ha espresso tutto l’affetto in questi tre giorni.

Abbiamo bisogno ancora di te.

Un concetto che si è sentito, forte, durante la cerimonia, e il sindaco Emanuele Antonelli, ricordando la sua figura, con le mani dietro e il sorriso che preannunciavano un nuovo progetto, un nuovo impegno: «Grazie per tutto quello che hai fatto, bustocco generoso, del fare. Non spingere troppo sui pedali, sai che è difficile starti dietro».

Ma poi altre parole commoventi, ricordando il suo storico impegno per la Lilt dal dottor Giovanni Trotti, affrontato con serietà e la sua simpatia nello stesso tempo. E le intense preghiere, finali, quella della sanità militare e dei Lions. 

Ma. Lu.