Economia - 05 marzo 2021, 15:15

Vaccinazioni nelle aziende, le imprese chiedono di fare presto, prudenti i sindacati

Le associazioni datoriali insistono perché si somministrino le dosi di anti Covid sui luoghi di lavoro, mentre Cgil, Cisl e Uil chiedono l'apertura di un confronto a livello regionale con tutte le parti coinvolte

Vaccinazioni nelle aziende, le imprese chiedono di fare presto, prudenti i sindacati

Da un lato le associazioni datoriali e di rappresentanza di impresa che chiedono di vaccinare contro il Covid nei luoghi di lavoro e di farlo al più presto, dall'altro i sindacati si mostrano più prudenti e chiedono regole e procedure certe. 

«È oggi più che mai evidente che la vera chiave di volta nella lotta alla pandemia sia la massima velocizzazione nella somministrazione dei vaccini anti Covid - dichiara in una nota Piero Baggi, direttore di Confapi Varese -  gli imprenditori nostri associati e in generale la piccola e media industria privata del nostro Paese sono stati particolarmente colpiti da questa terribile crisi e ne stanno pagando un caro prezzo. Ma non si sono fermati e hanno cercato di garantire la massima sicurezza ai loro collaboratori con i quali lavorano fianco a fianco ogni giorno. Oggi, i nostri associati possono divenire essi stessi promotori di vaccinazioni in azienda attraverso l'operato dei medici del lavoro, quando saranno disponibili i vaccini su larga scala».

Arrivare a mettere a punto la macchina vaccinale anche sui posti di lavoro significa da un lato velocizzare il processo nazionale di distribuzione del vaccino, ma anche garantire maggior sicurezza nelle aziende sotto il profilo della salute e al contempo dare certezze su tempi di lavorazione e consegne. «Coniugare salute e attività produttive – aggiunge Baggi - potrà garantire alla singola azienda di mettere in sicurezza l’intera filiera produttiva, con certezze sui tempi di lavorazione e consegna delle commesse ai propri clienti. Uguali garanzie anche per la salute dei lavoratori che non dovranno sottoporsi a vaccinazioni singole presso medici di base, Ats, farmacie, seguendo altri parametri. Questo significa programmare lo sviluppo, la produzione, la ripartenza: un piano concreto che sa coniugare salute e attività produttive». 

Cgil, Cisl e Uil Lombardia frenano e criticano il piano vaccinale di Regione Lombardia. «Apprendiamo oggi dell’ennesimo annuncio dato all’unisono dall’assessore Moratti e dal commissario Bertolaso, sulla prossima puntata virtuale del piano vaccinale lombardo - dichiarano in una nota unitaria i sindacati - questo si aggiunge, creando ulteriori attese e preoccupazioni, alle evidenti difficoltà di un programma di vaccinazione messo in campo dalla Direzione Welfare, che apre ogni giorno nuovi fronti senza, ad oggi, avvicinarsi nemmeno lontanamente ai prioritari obiettivi di vaccinazione illustrati nell’incontro degli Stati Generali ai primi di febbraio di anziani, fragili, personale sanitario e socio-sanitario. Questa volta si tratta di somministrare vaccini ai lavoratori direttamente nei luoghi di lavoro, all’interno quindi di fabbriche, capannoni, uffici, cantieri, di dimensioni diverse e con strutture diversificate. Informiamo l’assessore, se non ne fosse a conoscenza, che proprio ieri, con il Ministro del Lavoro e della Salute si è aperto il confronto tra Governo e Parti sociali per verificare e condividere le condizioni di praticabilità di un piano nazionale di vaccinazione nelle aziende. Per tutto questo pretendiamo che ogni iniziativa di carattere regionale, mirata a far partire una campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, sia solo in attuazione e quindi pienamente coerente con le intese che il governo nazionale e le parti sociali dovessero definire nei prossimi giorni sulla materia e con i nuovi protocolli integrativi che saranno eventualmente sottoscritti. Così come chiediamo con forza che Regione Lombardia apra un preventivo confronto con i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese per concordare e definire tempi, modalità, criteri, strumenti applicativi e informativi dell’attuazione, nel nostro territorio, di quanto sarà concordato e definito nel confronto nazionale».

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU