Gli over 80 residenti a Luino, Germignagna e Maccagno con Pino e Veddasca mandati a Gallarate per vaccinarsi contro il Coronavirus.
La denuncia e la protesta arriva dai sindaci dei tre Comuni dell'Alto Varesotto Enrico Bianchi, Marco Fazio e Fabio Passera, che in una nota sottolineano l'assurdità della decisione avendo a disposizione sul territorio di riferimento ben due ospedali, a Luino e a Cittiglio. «Che le vaccinazioni siano strumento fondamentale per la lotta alla Covid-19, non siamo certo noi a scoprirlo oggi - dichiarano in una nota i tre primi cittadini -abbiamo accolto con favore, dunque, la scelta di Regione Lombardia di accettare le iscrizioni degli ultra 80enni su una apposita piattaforma per iniziare proprio da loro un lavoro capillare per iniziare a mettere un freno a questa emergenza epidemiologica che ha sconvolto le nostre vite e quelle delle nostre Comunità. Abbiamo aspettato con ansia di conoscere la data e il luogo in cui queste vaccinazioni si sarebbero realizzate, certi di poter iniziare a scrivere una pagina nuova su questa vicenda che dura da oramai un anno. Tutto bene, quindi? Assolutamente no».
E qui arriva la doccia fredda, prima di tutto per gli anziani interessati e poi per gli stessi sindaci. «A cittadini ultra 80enni delle nostre valli stanno arrivando le prime convocazioni a cura di A.S.S.T. “7 Laghi”, con l’invito di recarsi a Gallarate per la somministrazione del vaccino - affermano Bianchi, Fazio e Passera - Ebbene si, a quasi un’ora di auto da qui. Ovviamente, in parallelo, stanno fioccando le rinunce di moltissimi anziani, che non possono o non se la sentono di arrivare fin laggiù. A noi cadono le braccia. Eravamo certi si sarebbero utilizzate le strutture Ospedaliere (Luino, Cittiglio), e invece niente da fare. In questo modo non solo si mette a repentaglio un intervento fondamentale quali sono le vaccinazioni, ma si assesta un duro colpo anche a tutti i medici di base che hanno speso giorni e giorni a convincere i loro pazienti della necessità di questo passaggio e che ora, con ragione, ci confidano le loro ansie».
I primi cittadini chiedono che venga rivista la decisione e l'ubicazione del punto vaccinale. «Chiediamo con forza, certi di interpretare le preoccupazioni degli altri sindaci del nostro territorio, che si ritorni su questa decisione e si possano aprire le porte dei nostri presidi per le vaccinazioni, con il “recupero” di quanti non se la sono sentita di raggiungere Gallarate. Stiamo combattendo una battaglia decisiva, e in questo momento abbiamo la possibilità di tutelare i più fragili e i più colpiti da questa epidemia. Se perdiamo questa battaglia, avremo perso tutti e, davvero, sarà troppo tardi per recriminare. Per questo ci aspettiamo una pronta e risoluta presa di posizione dei vertici della Sanità provinciale, capace di mettere fine a uno stortura davvero incomprensibile» concludono i tre sindaci