Territorio - 10 febbraio 2021, 17:44

Giorno del Ricordo. La bandiera istriana sul municipio di Besano

Per il terzo anno consecutivo, in occasione della ricorrenza del 10 febbraio nel ricordo della tragedia delle Foibe, il gesto del sindaco Leslie Mulas: «Una giornata a me particolarmente cara che ricorda eventi tragici e che è stata rimossa per motivi politici ed ideologici»

Giorno del Ricordo. La bandiera istriana sul municipio di Besano

Come da tre anni a questa parte, in occasione della Giornata del Ricordo che ogni 10 febbraio ricorda la tragedia e le vittime delle Foibe, sul municipio di Besano è stata issata la bandiera istriana; un gesto simbolico voluto dal sindaco Leslie Mulas, che sui social spiega la sua scelta.

«La giornata che ricorda l'esodo istriano-dalmata e la tragedia delle Foibe è a me particolarmente cara - afferma Mulas sui social - è una storia che è stata rimossa per motivi politici ed ideologici, un dramma che ha riguardato centinaia di migliaia di famiglie italiane con l'obiettivo di rimuovere dalla nostra coscienza nazionale la storia di quelle terre e della nostra gente. Più di 10 mila morti ammazzati dalla furia dei partigiani comunisti jugoslavi, più di 300 mila italiani che lasciarono le loro terre dove erano nati e cresciuti perché volevano restare italiani. Istria, Fiume, Dalmazia, regioni latine prima, veneziane poi, italiane per cultura, lingua, tradizione, abbandonate dagli italiani per evitare di passare sotto dominio dell'allora Jugoslavia di Tito, terre bellissime ma abbandonate perché quelle 300 mila persone vollero restare italiane. Capodistria, Zara, Pirano, Pola, Fiume, Lussino, Spalato, città dove le vestigia romane ed il leone di Venezia troneggiano su monumenti e strade, dove i cimiteri celano tombe con nomi e cognomi italiani, dove le vecchie foto mostrano una realtà quotidiana fatta da insegne, scritte, volti di abitanti, tutti molto diversi dagli attuali».

«Trieste e Gorizia per fortuna non hanno subito la sorte delle altre città istriane e dalmate, ma gli abitanti hanno vissuto anch'essi la tragedia delle Foibe - prosegue il sindaco di Besano - la Foiba di Bassovizza, sopra Trieste, monumento nazionale, è il simbolo di quella tragedia. È la più famosa tra decine di altre disseminate lungo tutta la regione della Venezia Giulia. In migliaia furono uccisi, scaraventati giù in queste cavità profonde anche centinaia di metri, nel periodo che andava dal 1943 al 1947, per vendette politiche, per odio razziale verso tutto ciò che era italiano, per instillare il terrore nella popolazione italiana e costringerla ad andarsene. In fila indiana sull'orlo della Foiba, legati col filo di ferro; un colpo in testa al primo e giù tutti, nel buio di queste profondità, senza più uscirvi. I partigiani di Tito ci sono riusciti purtroppo: oggi Istria e Dalmazia sono parte degli stati Slovenia e Croazia. La storia in parte è stata cancellata. Sta a noi non dimenticare che quelle terre furono Italia, abitate da persone che dovettero scappare per amore di ciò che erano, semplicemente italiani».

M. Fon.

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