Busto Arsizio - 10 febbraio 2021, 12:14

Busto ricorda le vittime delle foibe con gli studenti. «Tocca a loro tenere viva la memoria»

Commemorazione al villaggio Giuliani e Dalmati di Borsano. I ragazzi hanno letto alcuni brani: in particolare, la testimonianza di Bruna Paoli, accolta a Busto dopo che suo padre Giuseppe venne gettato in una foiba

Il sindaco Emanuele Antonelli con Bruna Paoli

Il sindaco Emanuele Antonelli con Bruna Paoli

Nel Giorno del Ricordo, Busto Arsizio non dimentica le vittime delle foibe e l’esodo di oltre 250.000 italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Come ogni anno, anche questa mattina si è tenuta una breve commemorazione a Borsano, al villaggio Giuliani Dalmati. «Proprio qui – ha ricordato il sindaco Emanuele Antonelli – vennero accolti gli esuli, grazie alla generosità e alla lungimiranza del sindaco Gian Pietro Rossi».

Davanti alla statua di San Biagio – nella piazzetta intitolata al sacerdote di origini istriane don Emerico Ceci, che si prodigò per gli istriani – gli studenti delle scuole cittadine hanno letto alcuni brani dedicati a questa tragedia.
Erano presenti i rappresentanti delle realtà dedicate alla valorizzazione della memoria (Anpi, associazione Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, alpini) e le istituzioni: gli assessori Manuela Maffioli, Gigi Farioli e Laura Rogora, il consigliere comunale Orazio Tallarida e l’eurodeputata Isabella Tovaglieri.

Protagonisti, come detto, i giovani: gli studenti dell'istituto Pietro Verri, del liceo scientifico Arturo Tosi e del liceo artistico coreutico musicale Candiani Bausch hanno approfondito con i loro insegnanti questa terribile vicenda. I ragazzi hanno letto alcuni testi e, in particolare, la testimonianza di Bruna Paoli – il cui padre Giuseppe venne gettato in una foiba – che trovò accoglienza a Borsano.

«La signora Paoli mi diceva di essere rimasta una delle poche persone che può ricordare in prima persona quello che è accaduto – ha affermato Antonelli –. Per questo sono contento che ci siano i giovani. Toccherà a loro ricordare in futuro quello che è successo. Lo dobbiamo alle vittime e a chi ha sofferto tantissimo. Questi eventi, come la Shoah, sono tragedie che non devono mai più accadere».

Tragedie che provocano ancora oggi molta sofferenza: «Ho avuto modo di incontrare alcuni testimoni – ha rivelato il parroco di Borsano don Francesco Ferrante –. Mi hanno raccontato la loro esperienza con le lacrime agli occhi, come se queste atrocità fossero successe ieri».

R.C.

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