Busto Arsizio - 08 febbraio 2021, 10:58

«È la bellezza dell'oratorio». La sorpresa al don milanista confezionata dagli adolescenti della parrocchia di San Giuseppe

Quando i tuoi programmi sono sconvolti, e alla fine della giornata sei pieno di gioia per come sono andate le cose. Don Giuseppe Tedesco, parroco di San Giuseppe a Busto Arsizio, ha scoperto che il seme gettato in parrocchia sta germogliando, soprattutto tra i giovani. Ne ha avuto riprova ieri, domenica 7 febbraio

«È la bellezza dell'oratorio». La sorpresa al don milanista confezionata dagli adolescenti della parrocchia di San Giuseppe

Quando i tuoi programmi sono sconvolti, e alla fine della giornata sei pieno di gioia per come sono andate le cose. Don Giuseppe Tedesco, parroco di San Giuseppe a Busto Arsizio, ha scoperto che il seme gettato in parrocchia sta germogliando, soprattutto tra i giovani. Ne ha avuto riprova ieri, domenica 7 febbraio.

Una giornata di pioggia, che impedisce ogni attività all'aperto. Da qui l'avviso ai giovani e ragazzi dell'oratorio e il post su Facebook: «Ha piovuto tutta la notte e andrà avanti parecchio. Oggi le attività del pomeriggio sono sospese, perché le attività al chiuso non possiamo svolgerle. Speriamo settimana prossima torni a splendere il sole, per tornare a divertirci in oratorio».

Don Giuseppe, gran tifoso milanista, progetta il suo pomeriggio per forza di cose alternativo: «Pensavo di vedermi in pace Milan-Crotone». E invece no, il suo pomeriggio è pur sempre a tinte rossonere, per certi versi, ma di tutt'altra natura e valenza.

Gli adolescenti di prima superiore confezionano una sorpresa al don. E la progettano alla perfezione. A furia di messaggi, lo convincono a recarsi in oratorio. I ragazzi arrivano uno dopo l'altro, alla spicciolata, e iniziano a fare i misteriosi. Qualcuno inventa scuse assurde: “Don, vieni a vedere fuori. C'è uno scoiattolo morto nel giardinetto, c'era un gatto che lo inseguiva”.

Ovviamente, è tutta una tattica per preparare il momento clou. «Iniziavo a non capirci più nulla e faticavo a gestirli. Tenga conto – ci racconta il don al telefono – che sono un gruppo vivace. Non volevo che si spostassero tra i locali che la scuola media utilizza come aule. Mi sarebbe toccato igienizzarle».

Alla fine, il “pacco regalo” arriva, la sorpresa viene alla perfezione e colpisce il cuore di don Giuseppe. «Sono gesti che solo i ragazzi sanno fare – prosegue –. Appena rientrato nel salone mi sono trovato di fronte uno scatolone gigante, con dentro altre scatole, come se fosse una matrioska e tutti loro che applaudivano».

Questo gruppo di adolescenti è molto appassionato di calcio, segue le partite della serie A e le commenta con il don milanista. Alcuni di loro sognano di diventare calciatori professionisti. Per il momento, si ritrovano spesso in oratorio a giocare («speriamo di poter riprendere a fare le partite») e questa passione comune ha cementato il gruppo e l'amicizia tra i ragazzi, coinvolgendo altri coetanei che si sono avvicinati all'oratorio.

L'ultima scatola contiene l'autentico regalo: una maglia del Milan: «Qui mi sono ricordato tutti gli “strani” messaggi della settimana - continua don Giuseppe Tedesco - “Che taglia porti?”, “Qual è il tuo giocatore preferito?”. Insomma, hanno voluto farmi lo stesso il regalo di compleanno senza una vera e propria festa. Segretamente, ci lavoravano da parecchio».

Poi, il pomeriggio prosegue al McDonald's anche con i più piccoli. E dopo ancora con i giovani, per un incontro di programmazione in vista della ripresa del catechismo.

Insomma, un programma sconvolto per don Giuseppe. Altro che Milan-Crotone: «Un pomeriggio di pioggia e chiusura si è trasformato in un pomeriggio di abbracci, anche se mascherati e distanziati. È la bellezza dell'oratorio». Infine, il messaggio che don Giuseppe Tedesco lascia agli adolescenti che gli hanno fatto il regalo: «I loro gesti e le loro parole mi riempiono di gioia. Dicono di sentirsi accolti e ben voluti in oratorio. E che mi sono riconoscenti perché io credo in loro. È la bellezza dell'oratorio». Della condivisione e dello stare assieme, aggiungiamo noi, che fa tutta la differenza del mondo in questo periodo tormentato.

Alessio Murace

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