Sul volumetto dal titolo BUSTOCCHITA' edito dalla Famiglia Bustocca nel 2006 è pubblicato anche il mio "pezzo" che qui riproduco. Manifesto cosa sono per me, la Bustocchità e il mio amore per la "mia" Busto Arsizio.
"Profumo di Busto. Lo avverti nel cuore ad ogni sospiro. Senti lo sguardo bonario del tempo, il tepore del sentimento, la gioia piena di sentire l'anima legata a questa terra. Busto in ogni vagito, al bagliore delle prime luci dell'alba, al tepore del crepuscolo, dentro le mura di casa. Di Busto Arsizio si può discutere, ma è Busto che fa parlare. La sua gente non è speciale. E' unica. Con la fatica cucita addosso, il dolore lasciato andare, la voglia di progredire sempre, oltre le ciance buttate in giro per far male. Busto nei ricordi. Busto nella speranza. Ed oggi qui, a Busto Arsizio solo per non soccombere alle melanconie del destino.
Uno sguardo al passato e trovi Busto calpestata dagli eventi muti e crudeli. Solo l'ingegno e la buona volontà hanno trasformato la terra brulla in campi arati, bagnati di fatica. D'improvviso, l'idea: abbinare al lavoro contadino, quello più impegnativo d'un tornio, un telaio, una filanda in casa. E scoprire d'improvviso la vocazione industriale. E comprendere, d'intuito che la strada è giusta. Avanti così, senza invidia. Busto si espande coi pantaloni rattoppati, con la camicia intrisa di sudore, con le mani callose. Ricchezza con fatica è Vangelo. Dentro il quale c'è l'umiltà a dettare i ritmi. Busto ringrazia. Nell'antro s'una Chiesa ci si capisce. La gente trova in Santa Maria, il nostro Santuario, l'unione per la giusta forza: quella della solidarietà.
Busto non trema. Il coraggio lo si trova lavorando. Non ci sono colpi di testa. Osare si, ma con giudizio. Nessuno deve soccombere. Busto "investa" un marchio: Bustocchità. E' un segno che fa proseliti. Vuole dire, mischiare coraggio all'inventiva; il raziocinio, all'intelligenza. Il Bustocco è razionale. Nessun salto nel buio. Tentare va bene, ma con la convinzione di sapere come va a finire. Su queste basi, la potenza economica incute rispetto. E Busto Arsizio, nella Economia è ai primi posti della scala.
Bello dire al mondo: "io sono di Busto Arsizio" e nessuno potrà obiettare "e allora?". Busto è con le opere e coi sogni da realizzare. Bustocchità è pudore con convinzione. Non esiste il Bustocco cafone che ne millanta il contenuto. Il segno dei tempi, lo dice. Il Bustocco è un uomo concreto. Non c'è colpa più grave, per un Bustocco che sentirsi dare del "lavativo" cioè incapace di lavorare.
Di fronte a qualsiasi ostacolo, per un Bustocco c'è una soluzione, mai la resa.
Uno slogan recita: "c'è più gusto ad essere italiani" e a Busto Arsizio lo hanno "aggiornato" con: "c'è più gusto a essere Bustocco". E svegliarsi una mattina e assaporare adagio la brezza del cielo. Trovare negli anfratti dei ricordi, scampoli di gioventù. Rispolverare l'anima colma di esempi e di tocchi del destino. Eppoi ascoltare la cantilena di voci passate o i richiami di echi scaduti.
E vedere Busto così trasformata, a volte vilipesa, a volte vituperata. E provare rimorso per chi ha tradito, per chi ha scelto strade redditizie senza aver pensato a chi ha bisogno. Busto si ama col lavoro. Bustocchità come un vestito, da indossare con orgoglio, nei giorni di festa e nel lavoro, con l'amore nel cuore nel dire "io sono di Busto" ringraziando il Buon Dio di aver visto il mondo a partire da qui: Busto Arsizio".