Economia - 26 gennaio 2021, 11:20

«Nessun ristoro per chi produce e vende camicie Made in Italy»

La denuncia dell'imprenditore Matteo Petullo, titolare della Vecchia Camiceria di Ispra: «Chi vende abbigliamento fatto in Cina ha avuto sostegni, tutti si preoccupano di bar e ristoranti, ma delle camicerie non si interessa nessuno»

Matteo Petullo

Matteo Petullo

«Le camicerie non hanno avuto alcun ristoro, nonostante facciano parte del settore abbigliamento, ma avendo un codice Ateco diverso sono state escluse". E' l'amara constatazione che è al contempo una denuncia, dell'imprenditore Matteo Petullo, titolare della Vecchia Camiceria di Ispra. 

Petullo è un difensore accanito del Made in Italy e della sua qualità assoluta ma in questa "battaglia" si sente più che mai solo. «I negozi cinesi, chi vende abbigliamento Made in China ha avuto ristori - prosegue l'imprenditore isprese - io che produco e vendo Made in Italy niente. Dà fastidio che tutti si preoccupino di bar e ristoranti che i ristori, pochi o tanti che siano, li hanno ricevuti, ma nessuno pensa a noi camiciai che abbiamo ricevuto lo zero assoluto. Ma noi come facciamo ad andare avanti? Questa giusta solidarietà per baristi e ristoratori mi piacerebbe vederla anche nei confronti di noi camiciai, ma elle camicerie nessuno si interessa». Petullo ha fatto domanda per ottenere almeno i ristori regionali. «Sono ancora in attesa di una risposta, ma al momento però non ho idea se riceverò qualcosa» conclude l'imprenditore. 

Matteo Fontana

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