Scuola - 21 gennaio 2021, 15:27

Gli studenti del “Pantani” incontrano un campione del basket in carrozzina. “Massi” uno di noi, uno come noi

Massimiliano Segreto, ex studente degli istituti Olga Fiorini di Busto Arsizio, ora sportivo professionista, ha incontrato i ragazzi di quarta e quinta della scuola bustocca. «Non esistono barriere: lo sport è per tutti»

Gli studenti del “Pantani” incontrano un campione del basket in carrozzina. “Massi” uno di noi, uno come noi

Ci si può iscrivere ad un Liceo Sportivo anche se si è costretti alla sedia rotelle? Certo! Se la scuola in questione è il Liceo o il Professionale Sportivo Marco Pantani di Busto Arsizio. Poi si può anche iniziare un percorso per diventare dei veri campioni. Tutto ciò è accaduto realmente a Massimiliano Segreto, giocatore professionista di basket in carrozzina ed ex alunno del Liceo Pantani, che mercoledì 20 gennaio ha tenuto un incontro online con i ragazzi delle classi 5^ Professionale e Liceo Sportivo, insieme a quelli di 4^ Tecnico Moda degli Istituti Olga Fiorini.

Durante la video conferenza, che è stata organizzata dagli insegnanti di scienze motorie come approfondimento della tematica sport e disabilità, Massimiliano ha raccontato agli studenti e alla Prof.ssa Sara Ciapparella, moderatrice dell’incontro, come ha vissuto il passaggio dalla situazione di “normalità” alla condizione di disabilità dopo l’incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Sì, perché Massimiliano, fino alla terza media era un ragazzo come tanti altri, appassionatissimo di sport, faceva il portiere nella Uboldese, con non poche ambizioni e sogni nel cassetto.

A seguito dell’incidente, avvenuto nell’estate del 2010, la sua vita è del tutto cambiata, ma non il suo carattere e la voglia di vivere. Dopo sei mesi al Niguarda di Milano, si è iscritto al Liceo Sportivo Marco Pantani.

«Normale o disabile - racconta Massimiliano - io amo lo sport e non avrei potuto scegliere alcuna altra scuola se non questa che già dalla seconda media pensavo di frequentare. È stata dura, le gambe non funzionavano più, non potevo più correre, tuffarmi, saltare, ma lo sconforto non ha avuto il sopravvento, anzi…La mia tenacia, la mia voglia di “arrivare”, la mia voglia di “sfondare” nello sport, ha fatto riemergere la mia seconda passione dopo il calcio: il basket!

Grazie al Pantani ho avuto modo di concretizzarla: l’incontro con Antonio Bazzi, vicepresidente dell’Handicap Sport Varese, conosciuto nel reparto di riabilitazione del Niguarda e ritrovato durante una lezione di basket in carrozzina svolta in palestra, ha dato una svolta alla mia vita. Mi sono convinto, andando a giocare proprio nella HS Varese. Insomma, tutto è ripreso con grande grinta: scuola e sport adesso potevano ricominciare alla grande!».

Massimiliano è un vero “Caterpillar”, non si ferma davanti a nulla, e grazie a questa sua determinazione, grinta, forza di volontà ed orgoglio è riuscito a raggiungere tanti traguardi, sia in ambito sportivo come la serie A1, le convocazioni in nazionale, il mondiale in Canada, l’esperienza a Malaga in A1 ed il contratto con la Special Bergamo Sport; sia in ambito scolastico: la maturità nel 2017 ed ora ad un passo dalla laurea triennale in scienze motorie.

I ragazzi lo ascoltano per un’ora rapiti dal suo carisma: «Sono contento della mia situazione, non mi sento un diverso, sono come tutti voi: ho i miei momenti no, quelli sì, cerco di fare di tutto per perseguire i miei obiettivi, sono un testone. Non ho rimpianti nonostante quello che mi è successo, le sconfitte aprono le strade alle vittorie. La fatica è quella che ti permette di apprezzare e gustare i risultati che ottieni, la passione è ciò che ti permette di guardare sempre avanti e di non sederti. Certo la mia famiglia ha avuto e ha un ruolo molto importante, insieme abbiamo fatto tutto: la riabilitazione, il recupero, le cure. È riuscita, come me ad uscire da questo tunnel perché ha sempre guardato avanti, mai indietro! Hanno saputo fare un passo indietro quando è arrivato il momento di liberare il guinzaglio e lasciarmi andare per la mia strada. Questo è l’amore per un figlio e io gliene sono grato!».

Il sorriso di Massimiliano, seguito da un lungo applauso, conclude e chiude l’incontro. “Massi”, uno di noi, uno come noi!

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU