Attualità - 18 gennaio 2021, 14:29

Paolo Ferrè (Confcommercio Legnano): «Servono provvedimenti sostanziali, vedo una classe politica inadeguata e inefficiente»

«A rischio la tenuta economica di un intero sistema». Il presidente di Confcommercio Legnano lancia il suo grido d'allarme e sta dalla parte di chi protesta nel rispetto delle regole

Paolo Ferrè (Confcommercio Legnano): «Servono provvedimenti sostanziali, vedo una classe politica inadeguata e inefficiente»

Non c'è bisogno di leggere troppi “studi”, le difficoltà si toccano con mano e si percepiscono chiaramente. Dopo quasi un anno di emergenza sanitaria, la Lombardia – da ieri, 17 gennaio – è nuovamente “zona rossa”. Un'altalena di provvedimenti che non fanno il bene né delle imprese, né soprattutto delle attività commerciali e dei piccoli commercianti (dai bar ai ristoranti, dai negozi di abbigliamento e calzature che sono di nuovo costretti a tenere chiuso e a mandare in fumo una “stagione di saldi”, agli estetisti che non possono lavorare al contrario di barbieri e parrucchieri). Insomma, il presente è nero e il futuro di interi settori è quantomeno incerto.

«Serve un deciso cambio di passo nella politica dei sostegni, i ristori non bastano e sono insufficienti – rimarca Paolo Ferrè, presidente di Confcommercio Legnano – Bisognerebbe pensare a dei contributi compensativi a fondo perduto, in relazione alle perdite reali di fatturato. Dobbiamo renderci conto che è a rischio la tenuta economica di un intero sistema e il tessuto commerciale delle nostre città (come Legnano) è fortemente in difficoltà, reduce com'è da mesi di restrizioni o da investimenti per adeguarsi alle norme anti-contagio».

Investimenti, aggiungiamo noi, di punto in bianco vanificati dalle chiusure (vedi nuova “zona rossa”) o da provvedimenti a singhiozzo che non lasciano spazio ad una reale e continua ripresa dell'attività. Pensiamo ai negozi di abbigliamento, calzature e dell'intera filiera moda costretti a chiudere in piena stagione di saldi, peraltro già fortemente penalizzata in partenza per via delle contrazioni economiche che ricadono anche sulle famiglie.

«Purtroppo, quello che vedo e che non mi lascia tranquillo – rafforza il presidente dell'Associazione Territoriale di Legnano, che rappresenta anche i comuni di Parabiago, Cerro Maggiore, Rescaldina, San Vittore Olona, San Giorgio su Legnano, Canegrate, Busto Garolfo e Villa Cortese – è una classe politica inadeguata e inefficiente».

Presidente, veniamo da un fine settimana di proteste generalizzate di baristi, ristoratori e commercianti... cosa ne pensa?

«Come Confcommercio sosteniamo tutte le forme di protesta che rispettano le regole e che hanno lo scopo di far percepire difficoltà comuni e un malcontento generalizzato. Mi dispiace, invece, sapere di nostri soci strumentalizzati. Dura lex, sed lex. E fin quando le norme ci sono vanno rispettate».

Poi la stoccata che fa riflettere. Con il riferimento alla Germania e alle politiche messe in campo dalla cancelliera Merkel. Lockdown generale «ma il giorno dopo sono arrivati gli aiuti sulla base del fatturato dell'anno precedente. Qui, invece, non vedo una politica pronta. Non mi piace dire che ci attende un futuro nerissimo, perché non sono così pessimista. Ma c'è in ballo la tenuta del sistema, senza risarcimenti sostanziali e soprattutto veloci».

Alessio Murace

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