Se lo aspettavo e puntuale il controllo delle forze dell'ordine è arrivato nei locali di Varese che hanno aderito all'iniziativa nazionale #IoApro (guarda qui le lacrime di una ristoratrice a Torino: «Questa è la nostra fine»). Gli agenti, in un servizio congiunto di polizia locale e polizia di Stato, sono entrati nei ristoranti all'ora di cena e hanno controllato scrupolosamente che fossero rispettate le distanze tra i tavoli e tra i commensali e quindi compilato i verbali del caso e le relative sanzioni.
Come richiesto dagli stessi promotori, nessuno si è opposto alle contestazioni di vigili e polizia e hanno accettato tutti le multe che la tutela legale gratuita offerta dai professionisti che sostengono la causa degli imprenditori (in provincia di Varese sarà Varese Libera a farsene carico) provvederà a contestare.
Nulla di inaspettato. «Del resto non possiamo ignorare chi agisce nell'illegalità - spiega il vice sindaco Daniele Zanzi - Tutti erano informati sui rischi che correvano riaprendo e hanno deciso di assumerseli. Abbiamo ricevuto direttive precise da parte del questore sull'intensificazione dei controlli e li abbiamo eseguiti in sinergia, valutando con razionalità le situazioni».
Le cene non sono state comunque interrotte. I clienti, che non sono stati sanzionati, hanno potuto continuare a mangiare e prima delle 22, ora del coprifuoco, erano già tutti fuori come prevede il Dpcm autonomo di cui gli aderenti a #IoApro si sono dotati.
I locali di Varese riapriranno comunque anche oggi, perché #IoApro non è un'iniziativa spot ma prevede la riapertura definitiva delle attività aderenti, ove possibile: si può già prevedere che anche i controlli oggi riprenderanno.
«Da imprenditore, seppur di un altro settore, comprendo le loro ragioni - aggiunge Zanzi - Mi confronterò con i ristoratori come ho già fatto durante le precedenti manifestazioni di piazza».