Il caso dei rider di Deliveroo a Verbania, in agitazione da giorni, è arrivato anche all’attenzione del Tg1, che lo ha ripreso nell’edizione serale delle 20 di ieri. Un Natale difficile per la dozzina di fattorini che operano in città, in gran parte italiani e in parte immigrati, impegnati nella consegna di cibo a domicilio.
La protesta nasce dall’ampliamento dell’area di consegna deciso dalla piattaforma: oltre al territorio urbano di Verbania, ai rider vengono ora assegnate tratte lungo l’intera costiera piemontese del Lago Maggiore, con consegne verso nord fino a Cannobio e verso sud fino a Stresa e Belgirate. Percorsi che possono arrivare a circa 50 chilometri tra andata e ritorno, a fronte di un compenso di poco più di sette euro lordi a consegna.
Una situazione ritenuta insostenibile, soprattutto per chi lavora in bicicletta, anche elettrica, costretto a lunghe percorrenze con freddo invernale o caldo estivo e a muoversi lungo la trafficata statale 34, con evidenti rischi per la sicurezza. Per chi utilizza l’auto, invece, il guadagno si riduce drasticamente a causa dei costi del carburante.
I rider denunciano inoltre che il rifiuto delle consegne più lunghe comporterebbe penalizzazioni da parte dell’algoritmo, con il rischio di vedersi ridotte o azzerate le possibilità di lavoro. Con il supporto della Nidil Cgil, è stato avviato un confronto con Deliveroo per chiedere una diversa organizzazione delle consegne, distinguendo tra chi utilizza bici o auto. Al momento, però, non si registrano cambiamenti concreti e lo stato di agitazione prosegue.