Da sempre punto di riferimento per il paese e per la Pro Loco di Olgiate Olona, di cui è stato un socio fondatore e presidente dal 2009, Artemio Paletti ha deciso, alla fine dello scorso novembre, di fare un passo indietro e di non rinnovare la sua candidatura, lasciando la guida dell’associazione nelle mani di Maurizio Cova.
Una scelta importante, giunta dopo 16 anni di presidenza, che hanno lasciato profondamente il segno in tutta la comunità, che ha imparato ad amare quest’uomo la cui facciata “brontolona” riesce a malapena nascondere un cuore d’oro, buono e gentile, sempre disponibile a tendere una mano a chiunque ne abbia bisogno.
Anche per l’ormai ex presidente non è stata una decisione da poco, ed è per questo che ha voluto cogliere l’occasione per fare un bilancio di questi ultimi 23 anni: «Quest’anno la pro loco ha 23 anni – ricorda Artemio Paletti – io sono stato uno dei soci fondatori insieme al primo presidente Pippo Belloni, di cui ho preso il posto nel 2009 quando fece una scelta simile a quella che ho fatto io oggi.
È stato un lungo viaggio, che mi ha dato tanto, e sono felice di averlo concluso a fianco a sua figlia Valentina, che negli ultimi anni è stata la segretaria della nostra associazione».
Un’associazione che, negli ultimi due decenni, ha saputo crescere e diventare un punto di riferimento per Olgiate: «Quando siamo partiti non c’era niente – ricorda Paletti – e nel corso del tempo abbiamo cercato di costruire numerose tradizioni, alcune delle quali sono vive ancora oggi, per andare oltre lo stereotipo dell’associazione che solo “salamini e patatine”.
Per questo, ad esempio, abbiamo collaborato con l’università di Pavia quando abbiamo scoperto che Eugenio Montale era passato da Olgiate, spinti dalla curiosità e dalla voglia di riscoprire un pezzo della storia della nostra comunità, e da questa collaborazione è nato un piccolo libro.
Lo stesso è successo quando abbiamo incontrato qui in paese un’artista di fama internazionale, la cantante lirica Margherita Guglielmi, o quando abbiamo voluto trovare la maniera per non dimenticare, e mantenere vivi, i mestieri di una volta».
«Ai concerti di Natale che abbiamo organizzato negli ultimi 20 anni – prosegue l’ex presidente –abbiamo portato grossi nomi internazionali quando si faceva il gospel, negli ultimi anni, invece, abbiamo deciso di valorizzare le realtà territoriali, come ad esempio l’Accademia Clara Schumann, che ci ha accolto a braccia aperte.
Insomma, oltre “alle salamelle e alle patatine” qualcos’altro abbiamo fatto».
La fine di un percorso così lungo, poi, porta inevitabilmente con sé una serie di ringraziamenti: «Guardando a questi ultimi vent’anni – sottolinea Artemio Paletti – non posso fare altro che ringraziare l’amministrazione comunale, che ci ha sempre sostenuto durante tutte le nostre manifestazioni e non solo, don Giulio Bernardoni, e tutti i parroci che lo hanno preceduto, per averci sempre ospitati, e tutti gli uffici con cui ho avuto il piacere e l’onore di collaborare.
I miei ringraziamenti, inoltre, vanno a tutte le associazioni, alla Polizia Locale, alla Protezione Civile e a tutte le persone e le realtà che in questi anni ci hanno supportato, perché è vero che se si fa gruppo si va avanti e che se si è da soli diventa tutto più difficoltoso».
Un grazie speciale anche ai membri della Pro Loco che negli anni hanno lavorato a fianco al suo presidente: «Tutto quello che si è fatto – tiene a precisare Paletti – è stato fatto non grazie a me, ma grazie a tutti i volontari che in questi anni mi hanno sopportato e supportato; senza il loro aiuto e il loro entusiasmo non avremmo fatto niente.
In particolare un pensiero va a tutti coloro che non ci sono più, ma che con noi hanno condiviso questo lungo viaggio, perché senza di loro la Pro Loco non sarebbe quella che conoscete oggi».
Non poteva mancare un augurio a chi raccoglierà il suo testimone: «Da qualche giorno Maurizio Cova è il nuovo presidente della Pro Loco – spiega Artemio Paletti – a lui auguro buon lavoro, e sono certo che avremo modo di vedere che è la persona giusta per portare avanti questa realtà.
Vorrei solo dargli un consiglio, e lo faccio raccontandogli un piccolo aneddoto: una volta ero a una riunione delle Pro Loco a Saronno, e dopo gli interventi dei relatori ho alzato la mano: “Non avete detto la cosa più importante, ossia che per fare il presidente della Pro Loco, tra le tante altre cose, bisogna fare prima un corso da Pompiere, per imparare a tenere tutti calmi e a trovare un equilibrio all’interno dell’associazione».
Infine un ultimo invito a tutti gli olgiatesi e agli abitanti dei paesi limitrofi: «Se non l’avete ancora fatto – conclude l’ex presidente – andate a vedere cosa sono stati capaci di fare i nostri meravigliosi volontari nel cortile del comune, già era bello lo scorso anno, ma quest’anno è uno spettacolo, ve lo garantisco».