Un modo diverso di vivere le feste, riscoprendo il valore dello stare insieme e della comunità. È questo il vero cuore della “sgambata di Santo Stefano”, appuntamento ormai tradizionale che anche quest’anno, nella mattinata del 26 dicembre, ha saputo richiamare almeno un centinaio di persone animate dalla voglia di condividere movimento, sorrisi e socialità.
A organizzare l’iniziativa è stata l’Atletica San Marco, che ancora una volta ha centrato l’obiettivo: trasformare una semplice corsa non competitiva in un autentico momento di incontro per la città. Non una gara, ma una festa in movimento, aperta a tutti.
Il colpo d’occhio al ritrovo, fissato nel piazzale della chiesa di Madonna Regina, parlava chiaro: ragazzi, adulti, runner esperti e semplici camminatori, tesserati di società di atletica e cittadini incuriositi dall’iniziativa conosciuta attraverso i media locali. Un mosaico umano variegato, unito dalla stessa voglia di esserci.
Il serpentone colorato si è poi snodato per le vie del centro, attirando lo sguardo e la curiosità dei passanti, tra saluti, applausi e incoraggiamenti spontanei. Quindi la direzione verso la stazione nord, il cavalcavia e, per i più allenati, l’allungo verso la zona industriale, mentre altri hanno preferito rientrare alla base, confermando lo spirito inclusivo dell’evento: ognuno con il proprio passo, senza obblighi, senza classifiche.
Più che i chilometri percorsi, a contare è stato il clima di convivialità. La sgambata è diventata così un modo intelligente e leggero per smaltire il pranzo di Natale, ma soprattutto per ritrovarsi, scambiarsi auguri e ricordare che le feste non sono fatte solo di tavole imbandite, ma anche di relazioni, presenza e condivisione.
Il finale ha suggellato perfettamente lo spirito dell’iniziativa: tè caldo, spumante e panettone per tutti, tra chiacchiere e risate. Un momento semplice ma carico di significato, che ha lasciato negli occhi dei partecipanti e degli organizzatori una soddisfazione autentica.
Perché la “sgambata di Santo Stefano” non è solo sport: è socialità che corre, è una comunità che si muove insieme, dimostrando che anche un gesto semplice può diventare un piccolo, prezioso rito collettivo.