Busto Arsizio - 23 dicembre 2025, 14:19

Cesare Gallazzi per sempre in Provvidenza: nella sala polifunzionale al piano terra, intitolazione e targa

Per oltre15 anni alla guida dell’istituzione di assistenza e cura, il presidente è stato ricordato dagli attuali vertici, dalle autorità cittadine, da familiari e dipendenti. Il siparietto tra il successore, Gigi Chierichetti, e la pronipote dell’ex numero uno. La figlia Carla: «Monsignor Livetti gli disse: devi continuare quanto iniziato da tuo nonno»

È stato interrotto quasi subito (vedi video in fondo) il presidente della Provvidenza, Gigi Chierichetti. Questa mattina stava introducendo l’intitolazione a Cesare Gallazzi, capitano di lungo corso per l’istituzione di assistenza e cura, dello spazio polifunzionale al pian terreno della struttura. «Parlare di lui - stava dicendo - a chi conosce questa realtà…». «Io» è squillata una voce infantile. Era la piccola Celeste, pronipote dell’uomo che ha lasciato un segno profondo nella storia dell’ex istituto. Tra i presenti, accenno di applauso e sorrisi diffusi, il più divertito era proprio Chierichetti. Perché nell’irruenza di una bambina si è colta l’idea di un passaggio di consegne, di un percorso che continua e attraversa le generazioni. Nulla di più intonato alla cerimonia con cui oggi lo spazio polifunzionale al piano terra della Provvidenza, familiare a un numero incalcolabile di operatori, ospiti e familiari, ha iniziato a chiamarsi “Sala Cesare Gallazzi”.

«Parlare dell’ingegner Gallazzi a chi conosce la Provvidenza – ha ripreso Chierichetti, davanti, fra gli altri, al suo predecessore, Romeo Mazzucchelli - è perfino banale. Ha operato tantissimo qui, basta guardarsi intorno per cogliere un’impronta indelebile». L’attuale presidente ha ripercorso quella che si può quasi definire una militanza, una presenza irremovibile nella trincea dei servizi resi a una fascia fragile della popolazione: «Ha iniziato a frequentare il Consiglio d’Amministrazione nel 1980, è diventato socio nel 1987, è stato presidente dal 1997 al 2013, poi vice, fino al 2017». Una storia dalle radici ancora più profonde, come ha ricordato, in rappresentanza della famiglia (nella foto sotto, davanti alla targa), la figlia Carla: «Quando monsignor Claudio Livetti gli propose di impegnarsi qui non gli chiese  solo di proiettare la Provvidenza verso il futuro, in un momento di grandi cambiamenti. Aggiunse: devi continuare qualcosa che tuo nonno (anch’egli presidente, Ndr) ha iniziato negli anni Trenta».

Di riconoscenza e orgoglio ha parlato il vicesindaco, Luca Folegani, aggiungendo due parole chiave: monito, a continuare un’opera preziosa, e responsabilità verso il compito che la Provvidenza tuttora porta avanti, richiamo ad essere all’altezza di un impegno risultato fertile. A un’intitolazione che si fa identità e memoria ha fatto riferimento l’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli: «Quella di oggi è un’operazione che ha a che fare con la storia, quella storia collettiva fatta dall’esperienza delle persone, di ogni persona».

Luca Trama, direttore generale di Provvidenza, scelto proprio da Cesare Gallazzi, ha ricordato il carattere non sempre facile dello storico presidente. E allo stesso tempo la sua tensione verso il miglioramento, anche strutturale: citato il passaggio dai “cameroni” a stanze più confortevoli e a misura di ospite, esempio di un’accoglienza attenta alla persona. «Sono stato allievo, sono stato scelto e formato. Lui mi ha voluto accanto e ha creduto in me». Per affrontare difficoltà anche importanti, per prepararsi a sfide in certe fasi inimmaginabili, come quella che le Rsa e la Provvidenza hanno dovuto in seguito affrontare e superare: il Covid. Quando Gallazzi lasciò la Provvidenza, ha ricordato Trama, gli spazi erano migliorati, i conti in ordine: al futuro si poteva guardare sapendo di avere le spalle più larghe, i piedi piantati su una base più solida.

Stefano Tosi