È giunta alla mail della redazione una lettera firmata in cui un familiare segnala una grave criticità relativa al servizio di ristorazione nel reparto di Ematologia dell’Ospedale di Busto Arsizio. La segnalazione riferisce di «cibo sistematicamente consegnato freddo e non consumabile» fin dall’ingresso in reparto.
Secondo quanto riportato, si tratterebbe di «una problematica comune a più pazienti del reparto». Una situazione che starebbe avendo «conseguenze concrete sullo stato di salute» della madre ricoverata. La paziente, si legge, «da giorni non riesce a mangiare» e avrebbe accusato «una forte debolezza». Nella lettera si chiede infine «un intervento tempestivo», riservandosi di rivolgersi «alle sedi competenti» in assenza di risposte. Asst, interpellata anche da “il Bustese”, comunica di avere avviato verifiche.
Riceviamo e pubblichiamo.
«Buongiorno,
Scrivo per segnalare una grave criticità relativa al servizio di ristorazione nel reparto di Ematologia dell’Ospedale di Busto Arsizio, dove attualmente è ricoverata mia madre.
Sin dal suo ingresso in reparto, il cibo viene sistematicamente consegnato freddo e in condizioni tali da risultare di fatto non consumabile. Da quanto riferito, si tratta di una problematica comune a più pazienti del reparto.
Questa situazione sta avendo conseguenze concrete sullo stato di salute di mia madre, che praticamente da giorni non riesce a mangiare; questa mattina, inoltre, mi ha riferito di non riuscire nemmeno a stare in piedi per la debolezza.
Vorrei far notare che il reparto in questione è un reparto con pazienti gravi, sottoposti spesso a cure "pesanti", capite che avere il problema del cibo oltre alla malattia e le cure di sicuro non è di aiuto ai pazienti.
Ritengo opportuno sottolineare che il reparto di Ematologia ospita pazienti sottoposti a terapie particolarmente impegnative, per i quali un’alimentazione adeguata e dignitosa è parte integrante del percorso di cura.
Chiedo pertanto un intervento tempestivo per il ripristino di un servizio di ristorazione conforme agli standard minimi di qualità e sicurezza, nell’interesse di tutti i pazienti ricoverati.
In assenza di un miglioramento della situazione in tempi ragionevoli, mi vedrò costretto a rivolgermi alle sedi competenti previste dalla normativa vigente, al fine di tutelare la salute di mia madre e degli altri pazienti.
Cordiali saluti»
Lettera firmata