Nessun alibi, nessuna scusante. È una terapia d'urto, durissima e senza filtri, quella che il nuovo allenatore della Pro Patria, Francesco Bolzoni, riserva alla sua squadra dopo la quarta sconfitta consecutiva, la seconda della sua gestione. Lo 0-3 casalingo subito contro il Renate (LEGGI QUI) lascia i tigrotti in una situazione di classifica drammatica, ma è l'atteggiamento della squadra a preoccupare di più il tecnico (che parla dopo la presidentessa Patrizia Testa), che in sala stampa non usa mezzi termini per scuotere l'ambiente.
La scelta forte: «Nessuno è intoccabile»
La partita è iniziata con una scelta forte: l'esclusione dall'undici titolare di giocatori esperti e considerati "senatori" dello spogliatoio. Una decisione che Bolzoni rivendica con forza, come primo segnale del suo nuovo corso. «Io ho fatto delle scelte perché i senatori, come li chiamate voi, secondo me non sono mai stati messi in discussione - ha dichiarato il tecnico - Nel calcio questo è un problema grosso. Se un giocatore, anche se importante, si siede, ha finito. E ci sono passato anch'io».
La panchina, quindi, non è stata una bocciatura definitiva, ma un avvertimento chiaro a tutto il gruppo. In campo, però, ci è andato ancora Schiavone: «Andrea mi è piaciuto la scorsa settimana scorsa e secondo me è un giocatore che ci può dare una mano se i ragazzi lo riconoscono come leader», ha spiegato, sottolineando come le gerarchie si costruiscano sul campo.
Il crollo mentale: «Prendere gol dopo un minuto è un problema di testa»
L'analisi di Bolzoni si concentra sul vero tallone d'Achille di questa squadra: la fragilità psicologica. Il gol subito dopo appena un minuto è stato, per il mister, l'emblema di un problema più profondo. «Prendere gol dopo un minuto, dove praticamente le squadre sono schierate, per me è un problema di testa. Non ci credo che è un problema tattico».
Secondo Bolzoni, la squadra si scioglie alle prime difficoltà, un difetto cronico che va estirpato. «È una squadra che al primo schiaffo va in difficoltà. È una cosa che si porta dietro». L'unica cura è il lavoro sui suoi principi: «C'è solo un modo: lavorare con i principi che ho portato io. Voglio più attenzione dietro, voglio un'aggressività fatta con intelligenza e non a caso. I ragazzi devono sapere che c'è qualcuno che gli dà copertura. Nella situazione in cui siamo, il 27 dicembre, quando riprenderemo, i giocatori devono arrivare con la mentalità giusta, capendo che dobbiamo salvarci. Se questo avverrà andremo avanti così, altrimenti parlerò con il direttore Turotti e qualcosa dovremo cambiare».
La ricetta per la salvezza: "Due palle così"
Il tecnico non vede una squadra fisicamente a terra, ma mentalmente bloccata. «Su 19 partite, ce ne sono state tante con difficoltà. Forse non era un problema fisico, ma mentale. È normale che dopo un po' di tempo che non arrivano i risultati subentri la stanchezza mentale».
Per uscire dalla crisi, la ricetta di Bolzoni è chiara e si basa su carattere e sacrificio, mettendo da parte l'ego per il bene del collettivo. «Ci vuole gente che ha veramente due palle così», ha affermato senza mezzi termini. «Questa è la differenza in una situazione del genere. C'è di mezzo il compagno, lo staff, la società, la famiglia di qualcuno. Se si inizia a fare questi pensieri, forse qualcosa dentro lo smuovi». Un appello diretto alla squadra, chiamata a dimostrare di avere le qualità non solo tecniche, ma soprattutto umane, per lottare fino all'ultimo per la salvezza.
LE PAGELLE: Rovida 5,5; Reggiori 5, Aliata 5, Travaglini 5,5; Mora 5 (1' st Giudici 6), Schiavone 5,5 (10' st Di Munno 5,5), Ferri 6, Dimarco 5,5 (36' st Orfei 4,5); Schirò 6 (10' st Citterio 5,5); Renelus 5,5 (26' st Udoh 5,5), Mastroianni 5.