Eccellenza sportiva e accademica si incontrano oggi all’Università dell’Insubria: Pietro Arese, azzurro dell’atletica e protagonista del mezzofondo europeo, ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria ambientale e per la sostenibilità degli ambienti di lavoro con lode, presentando una tesi dedicata alla relazione tra inquinamento atmosferico e prestazione sportiva, seguita dal professor Andrea Spinazzè. Un traguardo che arriva a pochi giorni dall’ennesimo successo internazionale, l’oro in staffetta ai Campionati europei di cross, e che racconta concretamente la possibilità di conciliare studio universitario e sport di alto livello.
«La tesi di Pietro Arese – spiega il relatore Andrea Spinazzè – affronta un tema di grande attualità, coniugando rigore scientifico e applicazione concreta. Il lavoro mette in evidenza come i fattori ambientali possano incidere sulla prestazione sportiva e dimostra una notevole capacità di analisi e metodo».
Pietro Arese (Torino, 1999) è uno dei principali mezzofondisti italiani, specialista dei 1500 metri, di cui detiene il record nazionale con 3’30”74. Finalista olimpico a Parigi 2024 nei 1500 metri, ha conquistato tre titoli europei nella staffetta mista di corsa campestre ed è tra i protagonisti del mezzofondo a livello internazionale. Cresciuto sportivamente tra Piemonte e Varese sotto la guida di Silvano Danzi, vanta numerosi titoli nazionali, un bronzo europeo nei 1500 metri e piazzamenti di rilievo in ambito mondiale.
Dal 2018 Arese ha svolto il proprio percorso all’interno del College sportivo di Atletica leggera (mezzofondo) dell’Ateneo, una delle cinque strutture dedicate agli studenti-atleti. All’Università dell’Insubria ha costruito l’intero cammino accademico: nel dicembre 2021 era stato proclamato dottore triennale in Ingegneria della sicurezza del lavoro e dell’ambiente, per poi completare il percorso con la laurea magistrale. Un’esperienza che lo stesso Arese ha più volte definito decisiva, non solo sul piano sportivo ma anche umano e formativo.
«Pietro è il trentaduesimo atleta del College di mezzofondo a conseguire la laurea – sottolinea Silvano Danzi –. Il College non è solo uno strumento che consente di praticare sport ai massimi livelli, ma un’occasione di crescita personale e di formazione. Per questo ritengo questa esperienza un fiore all’occhiello per il territorio e un modello unico in Italia, senza paragoni altrove».
Il percorso di Pietro Arese rappresenta un esempio concreto per tutti gli studenti sportivi: all’Università dell’Insubria il modello dei college sportivi nasce proprio per rendere compatibile l’impegno agonistico di alto livello con la frequenza ai corsi, gli esami e la vita universitaria. Accanto al Mezzofondo, sono attivi i college di Canottaggio, Tiro con l’arco, Prove nordiche e Triathlon, con posti definiti annualmente tramite bando. Gli studenti ammessi possono contare su borse di studio, alloggio per i fuori sede e su un tutoraggio dedicato, pensato per accompagnare passo dopo passo il doppio percorso di studio e sport.
I complimenti dell’Ateneo con le parole di Bruno Dal Lago, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria ambientale e per la sostenibilità degli ambienti di lavoro: «La laurea magistrale di Pietro Arese è molto più di un successo personale: è la dimostrazione che investire sui talenti, dentro e fuori le piste, significa costruire un’università capace di valorizzare ambizione, disciplina e futuro».