Eccezionale mostra all’Auditorium Centro Culturale di Milano dal 3 dicembre 2025 al 19 febbraio 2026: in esposizione le 110 opere di Walter Rosenblum, uno dei fotografi più importanti del secolo scorso.
Walter Rosenblum (1919-2006) ha rappresentato un punto di collegamento tra la fotografia sociale ed il reportage umanistico, partendo dalla street photography per arrivare al racconto in stile giornalistico che mette in risalto la figura umana pienamente inserita nel contesto urbano o della vita di tutti i giorni. La sua carriera inizia all’età di 17 anni, quando si unisce alla Photo League, un collettivo americano nato negli anni ’30 (e sciolto poi nel 1952 a seguito della politica restrittiva del maccartismo) creato con l’obiettivo di porre in risalto i problemi sociali e la condizione umana della popolazione. Una scuola di vita (e di arte fotografica) dove prendeva corpo il cosiddetto “reportage umanistico” che formò fotografi dalla caratura mondiale come Helen Levitt, Robert Frank, Eugene Smith, Ruth Orkin, Dorothea Lange, Aaron Siskind, lo svizzero Rudy Burckhardt, Lisette Model, Fred Stein, Sid Grossman, Arthur Leipzig e Weegee. Rosenblum fu testimone oculare dello sbarco in Normandia e puntuale narratore di quanto accadde sulla spiaggia di Omaha Beach, ma anche commentatore fotografico del dramma dei campi di concentramento con gli scatti effettuati a Dachau. Per questa sua attività fu uno dei fotografi più decorati della Seconda Guerra Mondiale, pur nella sua anima pacifista che non disdegnava di rappresentare fotograficamente. All’attività di fotografo, svolta per oltre 50 anni, affiancò quella di insegnante che esercitò tra il Brooklyn College di New York e la Yale Summer School of Art oltre alla Cooper Union, al Rencontre de La Photographie ad Arles, in Francia e a San Paolo, in Brasile. Nel 1999 l’International Center of Photography ha conferito a Walter e Naomi Rosenblum l’Infinity Award fo Lifetime Achievement.
La mostra
Le sette sezioni in cui si sviluppa la mostra, trattano ampiamente la carriera fotografica di Rosenblum: dall’esperienza degli immigrati in America, nella Lower East Side di New York, alla Seconda Guerra Mondiale (come inviato), ai rifugiati della guerra civile spagnola in Francia, alla vita quotidiana a East Harlem, Haiti, in Europa, alle generazioni del South Bronx. L’opera del maestro è esposta in oltre 40 musei e collezioni internazionali.
Il titolo della mostra esprime perfettamente la dimensione di Rosenblum, sempre alla ricerca del “mondo”, caratterizzato dallo stato sociale e la “tenerezza” come sguardo delicato, rispettoso e pienamente inserito nell’obiettivo, della fragilità e realtà umana. Non a caso l’artista amava ripetere che “… la mia fotografia è un omaggio alla persona che fotografo…” dunque più di un lascito morale che ritroviamo in ogni suo scatto.
La mostra è completata da un libro catalogo ed. SilvanaEditoriale curato da Angelo Maggi dello IUAV di Venezia.
“Rosenblum – ricorda Camillo Fornasieri, Direttore del Centro Culturale di Milano - era anche lui figlio di immigrati ebrei romeni di inizio secolo, poveri e accolti. Usa la fotografia esprimere la dignità dell’essere umano, per dare notizia dell’uomo che vive, della sua appartenenza, mai semplici vittime, una umanità che sopravvive intatta malgrado le circostanze avverse. La fotografia li riconsegna protagonisti reali e ignoti della vita, eroi umani delle contraddizioni della convivenza”.
Umanità, senso di ribellione per le sopraffazioni e le ingiustizie sociali, ricerca della democrazia e della pace, sono i capisaldi che emergono in tutta la vita professionale di Rosenblum. Un percorso che la mostra di Milano mette in risalto e valorizza grazie alla riproduzione vintage che azzera il tempo e ci porta nell’attualità dell’epoca.
“Il mondo e la tenerezza WALTER ROSENBLUM Master of Photography”
a cura di Roberto Mutti e prodotta da SUAREZ con il Patrocinio del Comune di Miano.
Centro Culturale di Milano – Largo Corsia dei Servi 4 -Milano
3 dicembre 2025 – 19 febbraio 2026