Busto Arsizio - 03 dicembre 2025, 07:16

VIDEO. Dal dolore alla bellezza: ecco la nuova parete di arrampicata in memoria di Niccolò all'Ite Tosi

La nuova struttura, inaugurata martedì 2 dicembre, non sarà solo per gli studenti, ma per tutti coloro che vorranno utilizzarla. Chiara Lorello, presidente di MeLa Gioco: «Abbiamo voluto trasformare un evento traumatico in qualcosa di bello»

Una parete di roccia per stare insieme, fare sport, imparare ad affrontare le proprie paure e raggiungere i propri sogni. La nuova struttura per l’arrampicata che arricchisce l’Ite Tosi di Busto Arsizio è stata inaugurata oggi, 2 dicembre, grazie all’associazione MeLa gioco onlus che ha voluto donare ai ragazzi, e  non solo, un’opportunità in più.

L’associazione è stata costituita nel 2020 per promuovere la ricerca e la prevenzione medica, favorire l’inclusione sociale attraverso attività sportive e supportare il diritto all’istruzione. Tutto questo ricordando Niccolò Sartoni, giovane insegnante di scienze motorie alla Barbara Melzi di Legnano e appassionato di sport (giocava nel Basket Busto Arsizio) scomparso cinque anni fa per un melanoma maligno.

E il titolo dell’iniziativa portata avanti nell’istituto di viale Stelvio, la stessa che era stata frequentata da Sartori, è stata chiamata non a caso “Oltre la vetta con Niko”.

L’evento di inaugurazione è stato aperto dall’intervento di Chiara Lorello, presidente di MeLa gioco e compagna del giovane docente. «Abbiamo deciso di fondare MeLa gioco - ha dichiarato - con l’idea di cercare di trasformare un evento traumatico in qualcosa di bello. In cinque anni abbiamo già erogato più di 150 mila euro in beneficenza e abbiamo dei pezzettini di Niko un po’ in tutto il territorio».

Con la Lorello, anche altri hanno voluto ricordare lo sportivo prematuramente scomparso.

Francesca Ester Zeni ha raccontato dei momenti passati con l’amico sul campo da pallavolo all’Ite Tosi, il suo sorriso, il suo abbraccio, la sua energia.

«Come associazione – ha detto - crediamo tanto nelle attività sportive come forma di inclusione, ma anche come formazione, sfogo e aggregazione per gli studenti».

Katia Bortolozzo ha ricordato che l’amico non amava le altezze, ma affrontava le sfide e non si tirava indietro. 

Valentino Magliaro ha raccontato le passioni di Sartori, per la pallacanestro innanzitutto e la sua scelta di fare l’allenatore dei ragazzi del Tosi.

In palestra, la dirigente scolastica Amanda Ferrario ha tagliato il nastro della nuova parete insieme ai componenti dell’associazione e all’assessore allo sport di Busto, Luca Folegani.

La Ferrario, che aveva avuto Sartori come alunno alle scuole medie e di cui ricorda in particolare il suo bel sorriso, ha sottolineato che «Questa parete non è solo per i ragazzi del Tosi ma è per tutti quelli che desiderano utilizzarla, anche per le associazioni, per il territorio perché la scuola ha un dovere sociale che è quello della restituzione. E lo devono fare non solo le scuole: lo devono fare i Comuni, le Provincie perché si lavora per la gente, per i cittadini, per le nuove generazioni».

«L’arrampicata è qualcosa che va oltre l’aspetto sportivo – sono state le parole del vicesindaco - è qualcosa quasi di psicologico». Il primo pensiero quando guardi la parete è di non farcela, ha detto, «ma poi con fatica, con impegno, pian piano, sudando, arrivi su e quando sei in alto e guardi giù che bello non è? Questo è l’approccio con cui dobbiamo prendere la vita e la nostra quotidianità».

L’arrampicata, per l’associazione, è metafora della vita: centimetro dopo centimetro si conquista la vetta, affrontando paure e timori si sale e si raggiungono anche i propri sogni.

Quattro amici dell’associazione hanno mostrato infine come si scala la parete.

Mariagiulia Porrello