“Dall’ineluttabile all’architettura”. Questo il titolo dell’incontro organizzato dal Rotary Club Busto-Gallarate-Legnano-Ticino mercoledì 3 dicembre al Dinner The mode di Legnano con la partecipazione del Rotary club Parchi Alto Milanese. Ospite d’onore l’architetto Carlo Moretti.
Carlo Moretti (1931) è stato uno degli architetti lombardi più originali e intuitivi del secondo Novecento, capace di trasformare l’ordinario in qualcosa di sorprendente. Negli anni Sessanta e Settanta il suo nome compare sulle pagine di Domus, che lo indica come una giovane promessa dell’architettura italiana. Le sue opere – case, scuole, edifici e progetti urbani – nascono soprattutto tra Gallarate e la Pianura Lombarda, un territorio che Moretti interpreta come terreno di sperimentazione, lontano dai riflettori delle grandi città.
Architetture come organismi vivi
Moretti concepisce gli edifici come entità vive, immerse nel paesaggio e in costante dialogo con la luce. Le sue case sono sequenze di trasparenze e connessioni che superano i confini tradizionali tra interno ed esterno. Le sue sono architetture libere, talvolta irriverenti, che non cercano il mimetismo ma la presenza autonoma: sculture abitate, nate per stupire e invitare alla riflessione.
Le opere più significative
Tra le sue realizzazioni più note emergono La residenza di via Mazzini a Gallarate (1971), caratterizzata da piani orizzontali e vetrate policrome, Villa Clerici, residenza privata a Cerro Maggiore/Legnano, progettata tra il 1969 e il 1970 e demolita nel 2016, considerata un vero “gioiello” dell’architettura degli anni Settanta, sospeso grazie ai supporti piramidali e La scuola materna “L’Aquilone” a Cassano Magnago, un progetto che testimonia l’impegno di Moretti nel ripensare gli spazi pubblici con sensibilità, forma e visione.
L’evoluzione verso la dimensione urbana
Negli anni Settanta il suo sguardo si allarga: non più soltanto case e scuole, ma progetti urbani e idee per una nuova Milano, con torri residenziali orientate verso il futuro e il ritmo della città contemporanea. È un salto ambizioso che rivela la sua capacità di anticipare temi oggi centrali nell’urbanistica.
Una riscoperta contemporanea
Oggi l’opera di Carlo Moretti sta vivendo una nuova stagione di interesse. Mostre, ricerche e pubblicazioni recenti riportano alla luce una figura che aveva saputo vedere oltre il suo tempo. Moretti appare così con occhi nuovi: non soltanto un professionista del territorio, ma un visionario che ha immaginato mondi possibili.