Ho letto con attenzione le dichiarazioni della sindaca Borroni (Leggi QUI) sulle ragioni del voto contrario alla nostra mozione e sulla proposta di convocare una Commissione Tecnica Consiliare “al posto” dell’assemblea pubblica. È giusto fare chiarezza.
LA MOZIONE NON ERA “CAOTICA”, ERA UN NORMALE ATTO DI INDIRIZZO
La sindaca sostiene che la mozione fosse un “misto” tra richiesta di incontro, accesso agli atti e posizione politica, una sorta di interrogazione impossibile da emendare.
In realtà la mozione faceva esattamente ciò che una mozione deve fare: chiedeva un impegno politico (incontro pubblico con i cittadini), chiedeva di mettere in ordine e rendere fruibili atti e pareri già esistenti, chiedeva di esplicitare la posizione del Comune di Castellanza su un progetto che inciderà anche sul nostro territorio.
Sono tre elementi tipici di un atto di indirizzo del Consiglio comunale.
Se davvero c’era qualche punto da correggere, la strada non era bocciarla in blocco, ma presentare emendamenti. Dire che una mozione è “impossibile da emendare” significa, in pratica, scegliere di non provare neppure a migliorarla.
NON ABBIAMO RIFIUTATO IL CONFRONTO TECNICO: ABBIAMO RIFIUTATO LO SCAMBIO “RITIRATE LA MOZIONE E…”
La maggioranza dice di aver proposto una Commissione Tecnica Consiliare “proprio perché condivide le preoccupazioni dei cittadini”.
Noi non siamo contrari alle commissioni. Anzi: sono uno strumento utile per i consiglieri, con il supporto degli uffici, per entrare nel merito dei fascicoli.
Il punto è un altro: ci è stato chiesto di ritirare la mozione e, in cambio, ci è stata offerta la commissione.
Noi riteniamo che la commissione possa essere un passaggio preparatorio, ma non possa sostituire l’incontro pubblico con la cittadinanza.
Si poteva fare una scelta diversa e più coraggiosa: approvare la mozione, convocare la commissione per approfondire dati e documenti, arrivare all’assemblea pubblica con un quadro chiaro da presentare ai cittadini.
La maggioranza ha scelto invece di fermarsi prima.
"LE COMMISSIONI SONO PUBBLICHE": VERO SULLA CARTA, MENO NELLA REALTÀ
La sindaca afferma che le commissioni sono pubbliche e quindi già sufficienti a garantire trasparenza e partecipazione.
Formalmente è vero. Ma sappiamo tutti, per esperienza, che le commissioni si tengono spesso in orari poco accessibili a chi lavora, che sono frequentate da pochissimi cittadini, che il linguaggio è altamente tecnico e non sempre comprensibile a tutti.
Le commissioni sono lo strumento giusto per i consiglieri, non per l’intera comunità.
L’assemblea pubblica che abbiamo proposto è un’altra cosa: un momento in cui Giunta, uffici e consiglieri si mettono davanti ai cittadini, spiegano i pareri espressi, le prescrizioni, le compensazioni per Castellanza, gli effetti reali su traffico e ambiente, e ascoltano domande e preoccupazioni della popolazione.
UN ITER INIZIATO NEL 2014 È UN MOTIVO IN PIÙ PER SPIEGARE, NON PER TACERE
La sindaca ricorda che la vicenda del polo logistico parte dal 2014.
Proprio questo conferma che non stiamo “cavalcando la protesta dell’ultimo momento”, ma ci troviamo davanti a un percorso pluriennale in cui il Comune di Castellanza ha espresso pareri, prima negativi e poi favorevoli con prescrizioni.
È legittimo chiedere: perché la posizione del Comune è cambiata, quali tutele concrete sono state ottenute per Castellanza, quali impegni sono stati assunti sugli impatti del traffico e sull’ambiente.
Su questi passaggi, un semplice rinvio agli “atti sulla piattaforma regionale” non basta: serve una assunzione di responsabilità politica davanti a chi vive ogni giorno le nostre strade e i nostri quartieri.
LA NOSTRA POSIZIONE RESTA LINEARE
La nostra posizione è semplice e non cambia: Sì alla commissione tecnica, se serve a fare chiarezza per il Consiglio. Sì, soprattutto, a un vero incontro pubblico con i cittadini di Castellanza.
Per noi, trasparenza non significa solo dire che gli atti “sono consultabili”, ma mettersi in gioco, spiegare con parole comprensibili, rispondere alle domande, anche quando sono scomode.
Questo non è fare propaganda.
È prendere sul serio il ruolo del Consiglio comunale e il diritto dei cittadini a essere informati su scelte che incideranno sul loro territorio per molti anni.
Luciano Lista Capogruppo Castellanza Protagonista