Cronaca - 27 novembre 2025, 16:14

Catamarano si capovolge sul lago Maggiore: diportista salvato dalla motovedetta della Guardia Costiera

Allarme nel pomeriggio di ieri a circa un chilometro al largo di Meina. Lo sportivo è stato recuperato e portato a riva sano e salvo

Catamarano si capovolge sul lago Maggiore. E' successo nel pomeriggio di ieri, quando è arrivata direttamente alla Sala Operativa della Guardia Costiera, che coordina i soccorsi sull’intero bacino lacustre del Verbano, la richiesta di soccorso da parte dello sportivo a bordo di un catamarano, che si era capovolto ed era alla deriva a circa un chilometro dalla costa del litorale del Comune di Meina.

Immediata è scattata la macchina dei soccorsi, che ha inviato dal 2°Nucleo della Guardia Costiera di Lesa, la Motovedetta CP 701, che dopo aver avvistato lo sportivo, lo ha raggiunto e lo ha recuperato a bordo di quest’ultima.

Successivamente gli operatori hanno atteso due unità di supporto del Circolo velico, che hanno provveduto al riposizionamento in galleggiamento del catamarano, che è stato poi rimorchiato da queste ultime nel sorgitore di Meina, dove è stato anche sbarcato il diportista, senza necessità di assistenza sanitaria.

Dopo l'accaduto il Reparto Operativo Laghi della Guardia Costiera di Milano, da cui dipendono i tre nuclei della Guardia Costiera del Maggiore, del Garda e del Como, ha rilanciate le precauzioni e gli avvertimenti da segnalare per evitare che appassionati ed atleti si ritrovino in difficoltà: controllare sempre preventivamente il meteo e la sua evoluzione, in quanto anche in inverno, come in estate le condizioni possono variare repentinamente. Quindi verificare i bollettini meteo, della zona in cui si vuole praticare tale sport, che ormai sono facilmente accessibili sui vari siti internet dedicati e molto precisi. Munirsi di un vestiario adeguato, per proteggersi dal freddo, mantenendo il corpo caldo e protetto, con l’impiego anche di guanti e calzari. Indossare sempre il giubbotto di salvataggio omologato e previsto per tale disciplina. Munirsi di uno smartphone o strumento telefonico come uno smartwatch abilitato al traffico dati, per poter lanciare l’allarme ai soccorritori inviandogli la posizione, così da essere individuato e raggiunto più celermente. Effettuare un opportuno riscaldamento fisico prima di iniziare la sessione per preparare i muscoli alle rigide temperature. Verificare preventivamente lo stato di efficienza delle attrezzature sportive da utilizzare. Verificare la norma regionale ed eventuali ordinanze emanate degli Organi Competenti nel tratto lacustre ove si vuole svolgere l’attività sportiva. Uscire sempre in gruppo, ovvero con un natante d’appoggio, evitando, se possibile, di praticare tale sport in solitaria (in questo caso informare sempre conoscenti, prima di avviare la sessione dove si svolgerà la propria attività e il tempo di pratica), al fine di farsi dare immediata assistenza in caso di necessità. Prestare attenzione alla durata delle sessioni, alle basse temperature che potrebbero causare affaticamento più frequentemente, ma soprattutto non intraprendere l’attività se non si è in piena forma fisica. Subito dopo la sessione indossare abiti caldi e asciutti per evitare il raffreddamento del corpo. Al rientro curare anche le attrezzature, per evitare a lungo termine danni di usura durante la pratica.

Inoltre, come nel soccorso di ieri, dove lo sportivo era in possesso di cellulare dal quale ha contattato direttamente la sala operativa della Guardia Costiera, rappresentando la sua difficoltà, è necessario evidenziare che eventuali segnalanti, presenti su costa, o sportivi muniti di telefono, provvedano a informare, in caso di necessità, immediatamente il 112 NUE, che smisterà la chiamata alla Sala Operativa della Guardia Costiera che coordina i soccorsi sui bacini lacustri del Como, del Garda e del Maggiore. In caso di verifica visiva da terra di uno sportivo in difficoltà, contattare telefonicamente il 112 NUE e non perderlo mai di vista, fino all’arrivo dei soccorritori.

E’ fondamentale ricordare infine che gli interventi di soccorso sul Lago Maggiore, di Garda e di Como, vengono eseguiti non solo dalle Unità della Guardia Costiera, ma anche dalle altre Forze Concorrenti al SAR, quindi Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri, 118, Polizia Provinciale e organizzazioni di volontariato, che vengono impiegati dalla nostra Sala Operativa per mezzo di un protocollo d’interventi sottoscritto dalle Prefetture, dalla Guardia Costiera e dai Comandi Provinciali competenti per territorio. Detti protocolli, consentono di impiegare tempestivamente il mezzo di soccorso o di polizia più vicino all’evento, il che rende più efficace il salvataggio in termini di tempistica.

C.S.