Salute - 25 novembre 2025, 16:04

Pneumologia di Gallarate premiata al Congresso nazionale: riconosciuto il miglior studio sull’ipersonnolenza

La sezione di Pneumologia dell’Ospedale di Gallarate ottiene un prestigioso riconoscimento al Congresso Nazionale della Pneumologia per uno studio sui disturbi del sonno. La ricerca, guidata dalla dottoressa Vernocchi, propone un approccio multidisciplinare per gestire la sonnolenza diurna nei pazienti con OSA

Da sinistra la dottoressa Simona Vernocchi e la dottoressa Samuela Cattaneo

La sezione di Pneumologia della Medicina Interna di Gallarate è stata premiata per la pubblicazione di un lavoro del Centro dei Disturbi Respiratori del Sonno. Lo studio, gestito dalla dr.ssa Simonetta Vernocchi – pneumologa, con la collaborazione della dott.ssa Samuela Cattaneo – fisioterapista respiratoria, della dr.ssa Claudia Celesia – pneumologa, di Caterina Pinto – coordinatrice infermieristica e del dr. Vincenzo D’Ambrosio – Direttore della Struttura, è stato premiato in occasione della cerimonia di chiusura del XXVI Congresso Nazionale della Pneumologia, tenutosi recentemente a Verona.

Titolo dell’indagine scientifica, relativa all’ipersonnolenza residua nella terapia dei disturbi del sonno, è "Gestione della sonnolenza diurna nell'OSA presso un centro multidisciplinare di medicina del sonno".

“L'eccessiva sonnolenza diurna (EDS) può persistere nei pazienti con apnea ostruttiva del sonno (OSA) nonostante un'adeguata terapia con CPAP (dispositivo di terapia con ventilatore a pressione positiva continua) durante il sonno – ha spiegato la dr.ssa Simonetta Vernocchi –. Questa condizione può influire significativamente sull'aderenza alla terapia e solleva un problema medico-legale, in particolare per quanto riguarda il rinnovo della patente di guida, le responsabilità sull'attività lavorativa (traumi, incidenti sul lavoro evitabili), nonché sulla qualità di vita: ritiro sociale, depressione, impossibilità a partecipare a cene, cinema, eventi serali”.

Lo studio valuta la persistenza dell'EDS nei pazienti trattati con CPAP presso l'Ambulatorio per i Disturbi Respiratori del Sonno dell'Ospedale di Gallarate, proponendo un percorso di gestione multidisciplinare personalizzato per ogni caso clinico.

I pazienti con OSA di nuova diagnosi, sottoposti ad adattamento alla CPAP nel Presidio Ospedaliero di Gallarate tra gennaio 2023 e aprile 2025, sono stati in totale 76.

“Tra le cause riscontrate di ipersonnolenza abbiamo, in primis, la scarsa aderenza alla terapia, ossia i pazienti non usano la CPAP; le motivazioni più frequenti riscontrate sono il disagio correlato all'interfaccia della maschera (n = 5). La sostituzione dell'interfaccia di ventilazione ha portato a un netto miglioramento nell'utilizzo notturno della CPAP, con tutti i pazienti che hanno raggiunto ≥ 6 ore a notte entro 30 giorni. Ciò è stato accompagnato da una riduzione dei punteggi medi della Epworth Sleepiness Scale (ESS) da 12 al basale a 6 dopo l'intervento, coerente con la normalizzazione della vigilanza diurna”, ha sottolineato la dr.ssa Vernocchi.

Nei pazienti che non hanno segnalato alcun disagio dovuto alla maschera (n = 2), l'aderenza è migliorata semplicemente a seguito di un intervento educativo strutturato, erogato da uno pneumologo e da un fisioterapista respiratorio, che ha enfatizzato l'igiene del sonno e rafforzato l'uso della CPAP.

Interventi farmacologici sono stati impiegati nei pazienti con eccessiva sonnolenza diurna residua nonostante un'adeguata aderenza alla CPAP. Il trattamento con Pitolisant (n = 3) è stato associato a una riduzione clinicamente significativa dell'ESS, con punteggi in calo da 15 a 9 (variazione media di -6 punti); il Solriamfetol (n = 1) è stato somministrato in un contesto simile, determinando una riduzione dell'ESS da 13 a 10 (-3 punti) dopo 2 mesi di terapia, indicando un miglioramento sintomatico.

c. s.