Valle Olona - 22 novembre 2025, 12:15

Fabio Longhin lancia un appello: «Vieni a vivere da vicino cosa significa trasformare il cibo in un gesto che fa bene davvero»

Il titolare della Pasticceria Chiara di Olgiate invita tutti a partecipare al pranzo che si svolgerà domenica 30 novembre alle 12.30 all’interno dei locali dell’Università Cattolica di Milano nell’ambito del progetto “RESTA, Self-service d’autore”

«C’è un momento, quando cucini per qualcuno che non conosci, ma che ha bisogno, in cui capisci che il piatto che stai preparando non è solo cibo: è un gesto politico nel senso più antico e pulito del termine, che parla di comunità, di responsabilità, di quella capacità tutta italiana di esserci senza rumore, senza bandiere ideologiche, senza calcoli di convenienza».

È con queste parole che Fabio Longhin descrive l’evento a cui parteciperà a fianco di celebri nomi della ristorazione, come Cesare Battisti e Filippo La Manta, domenica 30 novembre alle 12.30 all’interno dei locali dell’Università Cattolica di Milano.
Si tratta di un pranzo che fa parte del progetto “RESTA, Self-service d’autore” che si propone di raccogliere fondi da destinare a popolazioni in difficoltà; in particolare l’evento di Milano, realizzato insieme agli chef per Azione Contro la Fame, rivolgerà la sua attenzione alle popolazioni di Gaza.

«Il progetto RESTA – prosegue il titolare della Pasticceria Chiara – è esattamente questo: una forma di resilienza condivisa, che non ha colore, non ha appartenenza, non chiede da che parte stai. Ti chiede solo chi vuoi aiutare.
Negli ultimi anni, “resilienza” è diventata un termine usato e abusato, ma la sua vera essenza è molto semplice: la capacità di trasformare una difficoltà in un movimento in avanti, e noi italiani, nel bene e nel male, abbiamo sviluppato questa qualità quasi per istinto.
Perché siamo un Paese che si rialza, che ricostruisce, che tende la mano, è parte della nostra identità nazionale, il nostro modo di stare al mondo».

Partecipare a questi momenti, per Longhin, è un modo di andare oltre le divisioni di partito, e di fare politica nel senso più alto e autentico del termine, occupandosi della propria comunità e di coloro che, anche in parti diverse del mondo, si trovano a vivere in situazioni di bisogno, «aiutando chi è in difficoltà semplicemente perché è giusto farlo».

«Si tratta – rimarca Fabio Longhin – di un’iniziativa sociale che viene sostenuta non per il ritorno mediatico, ma perché incarna un principio che dovrebbe unire tutti: nessuno si salva da solo.
Questo modo di intendere la resilienza, concreta, umana e trasversale, è la stessa che vedo oggi in molte politiche pubbliche che scelgono di intervenire senza chiedere il colore politico, la fede religiosa o l’origine sociale di chi ha bisogno.
È un’idea di Paese che decide di esserci, senza condizioni e questo, secondo me, è l’atto più politico che esista: servire senza distinguere».

Un modo, dunque, non per fare beneficenza, ma per rappresentare l’Italia, e lo spirito degli italiani, nella sua forma più vera «nelle cucine, nelle strade, nei volontari che lavorano in silenzio – sottolinea il pasticcere olgiatese – ricordando che il nostro è un Paese che si piega, ma non si spezza, e che quando serve, si rialza insieme.
Ed è proprio questo che resta: non il piatto, non l’evento, non la foto, ma la scelta, silenziosa, concreta e italiana, di esserci per chi ha bisogno.
Questa è resilienza. Questa è civiltà. Questa è la parte migliore di noi».

Ed è per questo che il titolare della Pasticceria Chiara vuole lanciare un appello: «Se tutto questo ti risuona anche solo un po’, ti dico una cosa semplice: vieni – conclude Fabio Longhin – vieni a questa iniziativa, vieni a vivere da vicino cosa significa trasformare il cibo in un gesto che fa bene davvero.
Te lo dico senza mezzi termini: la tua presenza fa la differenza per chi ogni giorno affronta una difficoltà che non ha scelto; è un piccolo atto che diventa grande quando lo facciamo insieme.
Ti aspettiamo».

Loretta Girola