Il nuovo Rapporto Censis-Assosomm fotografa il lavoro in somministrazione come protagonista ma decisivo dell'occupazione italiana, capace di anticipare le tendenze del mercato e di offrire risposte concrete alle sfide della flessibilità, dell'inclusione e della formazione.
I numeri che raccontano il cambiamento:
- Nel 2024, oltre 1,36 milioni di contratti di somministrazione sono stati attivati in Italia, pari al 10,3% del totale dei rapporti di lavoro, con una quota che si mantiene stabile anche nel primo trimestre 2025.
- La somministrazione non è solo lavoro temporaneo: nel 2024, il 4,7% dei contratti è stato a tempo indeterminato, mentre le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato sono cresciute del 5,8% nel primo semestre 2025.
- Il settore dei servizi si conferma trainante, assorbendo quasi il 70% delle missioni attivate, con una crescita dello 0,8% rispetto al 2023, mentre l'industria segna una flessione dell'11,5%.
Un mercato inclusivo e trasversale
Quasi un terzo dei contratti di somministrazione nel 2024 è stato sottoscritto da lavoratori stranieri (32,3%), con picchi nel Nord Est (43,7%) e Nord Ovest (36,2%).
La somministrazione si conferma canale privilegiato per i giovani: il 27,8% dei rapporti attivati riguarda under 24, e il 27,4% la fascia 25-34 anni.
Equilibrio di genere: nel 2024 le donne rappresentano il 48,4% dei rapporti in somministrazione, con una crescita rispetto all'anno precedente.
Geografia e stabilità
- Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto guidano la classifica regionale, con la Lombardia che da sola rappresenta il 26,5% delle assunzioni in somministrazione.
- Durata dei contratti: nel 2024 sono aumentati del 16,3% i rapporti cessati dopo un anno, mentre diminuiscono quelli di brevissima durata.
Formazione e matching domanda-offerta
Le Agenzie per il Lavoro si confermano snodo strategico per la formazione: percorsi di base, specialistici e "on the job" aumentano le opportunità di impiego e favoriscono la stabilizzazione.
«I dati del Rapporto Censis-Assosomm confermano che il lavoro in somministrazione è il vero laboratorio dell'occupazione italiana. Siamo di fronte a un modello che anticipa le tendenze del mercato e offre soluzioni concrete alle esigenze di imprese e lavoratori» commenta Rosario Rasizza, Presidente di Assosomm.
«Colpisce la capacità della somministrazione di coinvolgere i giovani, con quasi il 28% dei rapporti attivati nella fascia under 24, e di garantire inclusione: il 32% dei contratti è stato sottoscritto da lavoratori stranieri, con punte che superano il 40% nel Nord Est. Questo dimostra che il nostro settore è un canale privilegiato per chi cerca opportunità e integrazione» prosegue Rasizza.
«Non meno importante è il dato sulla stabilizzazione: nel 2024 sono cresciute le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato e si riduce la quota di rapporti di brevissima durata. La somministrazione non è più solo sinonimo di temporaneità, ma sempre più spesso rappresenta una porta d'ingresso stabile nel mondo del lavoro. Il lavoro in somministrazione si rivela così il reparto avanzato dell'occupazione italiana: inclusivo, dinamico, capace di anticipare le tendenze e di offrire soluzioni concrete alle esigenze di imprese e lavoratori. Un modello che potrebbe indicare la strada per superare i paradossi e le rigidità del mercato del lavoro nazionale», conclude Rasizza.