Il Campo della Promessa, situato tra Lonate Pozzolo e Castano Primo, non è soltanto un nome evocativo: fu infatti un vero aeroporto militare, costruito nel 1916 in piena Prima guerra mondiale per rispondere alle esigenze belliche di un’Italia in trasformazione. Negli anni Venti divenne uno dei punti nevralgici della neonata Regia Aeronautica e, l’11 marzo 1926, Gabriele D’Annunzio decise di consacrarlo con l’appellativo destinato a renderlo celebre. In una lettera carica della sua consueta retorica simbolica, il poeta descrisse quel luogo come un campo dove mani «levate al sole, inermi eppur lucenti», rappresentavano l’audacia di una nuova frontiera del cielo.
La storia dell’aeroporto proseguì intensa fino alla Seconda guerra mondiale, quando l’area ospitò reparti italiani, tedeschi e strutture di difesa strategiche. Qui nacque, nel 1935, anche il 7º Stormo Bombardamento Notturno, una delle formazioni che avrebbero segnato l’epoca dell’aeronautica militare prebellica. Alla fine del conflitto, però, molte piste furono minate e l’aeroporto cessò gradualmente di esistere. Le strutture vennero abbandonate, inglobate dai rovi, e il vento trasformò le piste in sentieri di ghiaia che la vegetazione riconquistò un metro alla volta.
Oggi camminare nel Campo della Promessa significa attraversare un paesaggio che racconta la forza pacificatrice della natura. La brughiera si stende ampia, disegnando orizzonti bassi e silenziosi; le tracce in cemento delle vecchie strutture militari emergono qua e là come fossili di un’epoca feroce; la Rosa dei Venti – un’enorme piattaforma circolare un tempo utilizzata per tarare le bussole degli aerei – appare all’improvviso tra gli arbusti, come un mandala tecnico imbrigliato nel muschio. Più avanti, resti di bunker e vecchie caserme affiorano lungo la Via Gaggio, una strada storica che ancora oggi custodisce segni della presenza militare e frammenti di memoria. L’area fa parte del Parco Lombardo della Valle del Ticino, riconosciuto dal 2002 come Riserva della Biosfera UNESCO, un titolo che certifica il valore ecologico di un ambiente capace di ospitare una straordinaria varietà di specie e di raccontare, allo stesso tempo, il lento processo di rinaturalizzazione di un territorio profondamente segnato dall’uomo.
L’escursione guidata rappresenta quindi molto più di una semplice passeggiata: è un viaggio dentro una storia che ha cambiato il volto di questo lembo di Lombardia e che oggi si offre come un esempio di riconciliazione tra memoria bellica e tutela ambientale. Le spiegazioni della guida aiuteranno a leggere ciò che resta del passato e ciò che la natura ha saputo rigenerare, trasformando l’ex aeroporto in un luogo dove silenzio e fascino convivono in perfetto equilibrio.
Informazioni e iscrizioni
L’escursione si terrà domenica 23 novembre, con ritrovo alle 14.16 nel parcheggio della Trattoria Da Lucia in Via XXVI Maggio 201, Lonate Pozzolo (uscita SS 336). La quota di partecipazione è di 10 euro. Prenotazioni e informazioni: terreselvaggewildguides@gmail.com – Walter 339 2904469. L’evento è organizzato da Terreselvaggewildguides con il patrocinio del Parco del Ticino.