Territorio - 14 novembre 2025, 12:20

La provincia di Varese piange Giorgio Robustelli, custode della tradizione delle ceramiche Ibis

La scomparsa dell’artista di Cunardo apre una pagina che racconta decenni di incontri, opere condivise e un’eredità che continua a vivere nella casa museo che ha conservato storie e creatività

(foto da LuinoNotizie.it)

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(da LuinoNotizie.it) È scomparso a 82 anni, nella giornata di ieri, Giorgio Robustelli, figura centrale nel panorama della ceramica artistica italiana e ultimo erede della storica manifattura Ibis di Cunardo, fondata dalla sua famiglia nel dopoguerra. Nato nel 1943, ha dedicato l’intera vita al laboratorio che ha visto transitare alcuni grandi protagonisti della cultura dello scorso secolo.

La sua formazione prende avvio proprio nelle fornaci di famiglia, dove apprende dal padre le tecniche della ceramica e, allo stesso tempo, entra in contatto con artisti provenienti da ogni parte del mondo. Una presenza costante che lo porta a sviluppare una ricerca personale, caratterizzata dall’uso dell’argilla mescolata a rottami di ferro arrugginiti, resti di utensili agricoli e artigianali che donavano alle sue opere un linguaggio materico unico.

Nel 1972 allestisce la sua prima mostra personale, iniziando un percorso che lo porterà a partecipare a numerose esposizioni in Italia e all’estero. Tra le tappe più significative si ricordano la mostra Terra & Terra al Museo di Cerro nel 1980, il Concorso Internazionale di Ceramica di Gualdo Tadino, la Biennale Internazionale di Grottaglie, le presenze ad Albisola e a Castellamonte. Nel 2002 realizza una grande antologica, Memorie d’Argilla, al MIDeC di Laveno Mombello.

Dal 2000 in poi, Robustelli espone anche in Svizzera e in Francia. Nel 2012 partecipa a Londra alla mostra organizzata in occasione della XXX Olimpiade, su invito di Casa Italia, con tre formelle a basso rilievo dedicate alle eccellenze italiane. Sempre nello stesso anno viene invitato a Budapest per un’altra importante antologica presso l’Associazione Artisti Ungheresi.

La storia delle ceramiche Ibis rappresenta un capitolo fondamentale dell’identità culturale di Cunardo: fondate nel 1950 trasformando le vecchie fornaci di calce, hanno attratto generazioni di artisti internazionali sotto la guida di Paolo, Gianni e Giorgio Robustelli. Da quel crocevia di idee nacquero la manifestazione Kunart, promossa da Piero Chiara, e l’associazione culturale con art, che resero il paese un punto di riferimento nella ceramica contemporanea.

Oggi le Ibis sono considerate una vera e propria casa museo, custode di un fondo ricchissimo di opere e testimonianza della lunga attività della famiglia. La produzione artigianale tradizionale, destinata anche al Ticino e alla Valtellina, resta ancora oggi un simbolo di continuità e radicamento nel territorio.

Con la scomparsa di Giorgio, il mondo dell’arte perde uno dei suoi interpreti più autentici, erede di una storia capace di attraversare generazioni. I funerali si terranno nei prossimi giorni.


 

da LuinoNotizie.it

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