Cultura - 10 novembre 2025, 16:45

Università cittadina: una valle sperduta, un respiratore mancante e il coraggio di partire

Una missione umanitaria del 1984 rivive nella conferenza dell’Università cittadina per la cultura popolare, in programma mercoledì 12 al Museo del tessile di Busto Arsizio. Francesco D’Errico e Maby Kubicek racconteranno l’intervento in un ospedale isolato di Haiti, tra precarietà estrema e sofferenza della popolazione. Un viaggio umano e professionale che illumina le radici della crisi haitiana e il valore concreto della solidarietà

Quando nel 1984 un’inaspettata richiesta d’aiuto attraversò l’oceano per raggiungere Busto Arsizio, nessuno immaginava che avrebbe dato origine a una delle missioni umanitarie più intense e significative della storia locale. Eppure bastò la segnalazione di un’anestesista dell’ospedale “Albert Schweitzer” di Haiti - un respiratore automatico mancante, un chirurgo necessario - perché un piccolo gruppo di persone decidesse di partire. Mercoledì 12, alle 15.30, nella sala del Museo del tessile, quella storia tornerà a vivere nella conferenza settimanale dell’Università cittadina per la cultura popolare, con i relatori Francesco D’Errico e Maby Kubicek. 

La chiamata da Haiti e la scelta di partire

Il punto di partenza è semplice e drammatico: un ospedale sperduto in una valle nei dintorni di Port-au-Prince, una sala operatoria priva delle attrezzature essenziali, un chirurgo assente nel periodo natalizio. A raccogliere la richiesta fu Maby Kubicek, che attivò subito una rete di solidarietà, sostenuta anche dal Lions Bramantesco di Busto Arsizio. In pochi giorni fu possibile organizzare la partenza del professor Francesco D’Errico, chirurgo di lunga esperienza, che rimase ad Haiti per tre settimane a operare senza sosta. 

Uno scenario estremo tra precarietà e speranza

Le condizioni in cui D’Errico si trovò a lavorare sfioravano il limite dell’assistenza sanitaria possibile. Carenze strutturali, strumenti essenziali assenti e un popolo in profonda sofferenza, soprattutto bambini e donne. In mezzo alla drammatica povertà materiale, sopravviveva un tessuto di tradizioni e credenze legate al voodoo, una miscela di spiritualità africana e religione coloniale che spesso diventava l’ultima ancora di speranza per chi non aveva altre possibilità. 

Haiti, un Paese schiacciato da instabilità e calamità

La spedizione del 1984 si inseriva in un contesto che purtroppo non ha mai cessato di essere fragile. Haiti è da decenni tra i Paesi più poveri al mondo, segnato da un’instabilità politica cronica, dalla lunga dittatura dei Duvalier, da tentativi democratici falliti e da continui interventi esterni. A ciò si sommano calamità naturali devastanti: cicloni, inondazioni, terremoti che hanno aggravato una situazione già drammatica. In quel contesto, ogni gesto di aiuto aveva il valore di una boccata d’aria. 

I protagonisti della conferenza

Francesco D’Errico non è solo il testimone diretto di quella missione, ma un professionista che ha segnato la storia della chirurgia locale: all’Ospedale di Busto Arsizio dal 1963 al 1982, poi primario alla Clinica Mater Domini di Castellanza fino al 2009 e successivamente al Policlinico di Monza, dove ha concluso la sua carriera nel 2023.
Maby Kubicek, che quell’appello lo raccolse per prima, oggi opera nella tutela delle Associazioni del terzo settore, in ambito culturale e sportivo. Il suo ruolo, allora come oggi, è dare voce e sostegno alle realtà che costruiscono comunità. 

La conferenza offrirà non solo un racconto di viaggio, ma una testimonianza autentica su cosa significhi portare aiuto dove la speranza sembra fragile. Un invito a ricordare che, a volte, un singolo gesto può cambiare il destino di intere comunità. 

Laura Vignati