Busto Arsizio - 09 novembre 2025, 13:48

In 2.300 alla Maratonina di Busto. Una festa di sport e inclusività, nonostante qualche automobilista poco paziente

Di corsa o a passeggio per la città, runner di alto livello e famiglie con passeggini e cani al guinzaglio. Protagonisti anche i ragazzi con disabilità. Un bel momento di sport che le grida di qualche automobilista non sono riuscite a rovinare. Vince in voltata Federico Scabini. Tra le donne, Ivana Iozzia

La Maratonina di Busto Arsizio si conferma un momento di festa. Una festa che oggi, per l’edizione numero 32, ha coinvolto 2.300 persone e 214 team, tra runner di alto livello e famiglie che hanno fatto una passeggiata con passeggini e cani al guinzaglio.
Un grande momento di sport, ma anche di inclusività con protagonisti diversi ragazzi con disabilità, organizzato dall’Atletica San Marco. A livello agonistico – con l’entusiasmante volata finale che ha visto prevalere di un soffio Federico Scabini su Julien Gueydon nella 21 chilometri maschile – e dal punto di vista della passione pura, condivisa tanto da Andrea (13 anni) e Matilde (15) quanto da Angelo Cerello, con le sue 91 primavere.

Si conferma anche la nota stonata della scarsa pazienza di alcuni automobilisti. L’incredibile aggressione fisica subita lo scorso anno da un volontario resta per fortuna un caso isolato. Ma anche questa volta non sono mancate proteste vibranti da parte di qualche cittadino che pretendeva di attraversare il percorso mentre gli atleti erano in gara.

Corse per tutti

La novità della 32esima edizione è stata la Family Run, una “scampagnata” di 4,4 chilometri aperta anche ai meno sportivi. Protagonista un centinano di persone, tra cui un gruppo di trenta atleti Fisdir, con disabilità intellettiva-relazionale, della Pro Patria Arc.
Questa corsa non competitiva ha aperto la manifestazione insieme alla 9.9 km BA Run.

È stata poi la volta delle due mezze maratone: la gara regina, vale a dire la competitiva certificata Fidal, e l’altra 21 chilometri non competitiva.
Lo “start” di queste ultime due è stato preceduto dal via dei ragazzi con disabilità di Correre oltre e dei Maratonabili. Perché la Maratonina di Busto è davvero un momento inclusivo, quest’anno più che mai.

Tutte le gare sono partite in viale Cadorna, davanti ai Molini Marzoli. Presenti il presidente e il vicepresidente dell’Assb, Cinzia Ghisellini e Fabrizio Ranisi, e per l’amministrazione comunale il vicesindaco e assessore allo Sport Luca Folegani, nei panni di runner della 9.9 chilometri, e il consigliere comunale Vincenzo Marra. «La Maratonina è un simbolo di partecipazione, di costanza e di rispetto – le parole di quest’ultimo –. Oggi corrono fianco a fianco atleti esperti, amatori, famiglie e persone con disabilità. E questo è il messaggio più bello». Hanno partecipato alle corse anche i consiglieri Roberto Felli e Roberto Ghidotti.

I vincitori

La corsa si è snodata per diversi quartieri cittadini, prima dell’arrivo in via Foscolo. 214 le squadre in gara: il team più numeroso è stato quello della Bumbasina Run con 79 partecipanti, seguito da Free Runners Team (53) e G.A.P. Saronno (38).

Entusiasmante la mezza maratona maschile, vinta in volata da Federico Scabini (con il personale in 1h07’42”), che per un secondo ha avuto la meglio del francese Julien Gueydon. Sul terzo gradino del podio Francesco Mascherpa.

Il vincitore, accolto al traguardo dal sindaco Emanuele Antonelli, ha migliorato la seconda piazza della scorsa edizione: «Sono contento, è una bella corsa che ho rifatto perché il percorso è scorrevole. L’anno prossimo tornerò sicuramente», la promessa “strappata” dallo speaker della manifestazione Angelo Petazzi.

Tra le donne, si è imposta in maniera netta Ivana Iozzia in 1h18’10”: per lei un allenamento in vista della maratona di Valencia. Seconda Camilla Vittori Venenti (1h19’31”), quindi Cecilia Curti (1h21’30’’).
A loro e a tutti i partecipanti delle due 21 chilometri è andata la medaglia di cristallo.

Il bello e il brutto

La buona riuscita della manifestazione si deve, come sempre, al lavoro dei circa duecento componenti delle società di atletica e dei volontari delle associazioni, in campo sotto lo sguardo vigile del presidente della San Marco, Marco Clivio. Tra loro anche l’ex pres Enrico Traietta, a cui tutta la società si è stretta per la recente scomparsa del fratello Emanuele, conosciutissimo e apprezzato anche nel mondo dello sport cittadino.

Purtroppo non sono mancati momenti di nervosismo da parte di alcuni automobilisti. E non è una novità. Partecipanti della gara breve segnalano in particolare la rotonda in viale Repubblica come punto più critico: «Urlavano come pazzi, volevano passare a tutti i costi».

Una nota stonata che ormai, si sa, va messa in conto: «Anche i volontari sono rodati per gestire queste situazioni – commenta il vicesindaco e assessore allo Sport Folegani –. A me dispiace per loro. Si impegnano a fare un servizio per la collettività e non va bene che subiscano offese. D’altra parte l’iniziativa era stata annunciata in tutti i modi, sulla stampa e attraverso i cartelli, quindi mi aspetto dagli automobilisti una certa disponibilità che però non c’è sempre da parte di tutti».

Al di là di questo, «io mi sono divertito e anche i nostri atleti e questa è la cosa più bella – aggiunge Folegani –. La città ha regalato una bella giornata di sport. E quando corro mi dico sempre “quanto è bella Busto”. La corsa permette di ammirare la nostra città mentre si fa attività sportiva».

Riccardo Canetta