«La manovra messa in campo dal governo non è solo anemica rispetto alla crescita. Soprattutto, nasconde un inganno: a fronte di qualche euro di mancia sull’Irpef, aumenteranno le accise e le regioni saranno costrette a scegliere tra più tasse o una riduzione dei servizi sanitari». Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente di Italia Viva, a Rainews24.
«In un paese in cui chi può si paga le cure di tasca propria e chi non può rinuncia a curarsi, per rispettare i Lep le regioni si troveranno davanti a un'alternativa secca e drammatica: diminuire ulteriormente i servizi oppure aumentare le tasse. Sarebbe di certo stato meglio evitare di spendere 7 milioni per ciascun migrante mandato in Albania. Quei 670 milioni avrebbero fatto comodo per la sanità ma anche per la sicurezza, considerato che con Meloni reati e microcriminalità nelle città sono aumentati. Invece, si preferisce addossare le colpe ai sindaci. Insomma, va bene tenere i conti in ordine ma senza misure per crescita e famiglie non si va da nessuna parte. Questa legge di Bilancio non farà che aggravare i problemi dell’Italia», ha concluso.