Gallarate - 03 novembre 2025, 20:31

Polemiche e pochi cittadini in sala per il futuro di Moriggia

Solo quaranta presenti all’incontro pubblico sul nuovo impianto sportivo di Gallarate. Cassani: «Qualcuno fa disinformazione: il costo complessivo è di 8 milioni per palazzetto e piscina». Fuori dal Municipio la protesta del Comitato “Salviamo gli alberi di via Curtatone”: «Una V.I.A. per Moriggia!»

All’incontro pubblico sul futuro del quartiere Moriggia, convocato per illustrare i progetti del nuovo impianto natatorio e del palazzetto dello sport, hanno preso parte poco più di quaranta cittadini. Un numero esiguo, a conferma di un interesse tiepido nonostante la rilevanza dell’opera.

Fuori dal Municipio alcuni rappresentanti del Comitato “Salviamo gli Alberi di via Curtatone” hanno esposto striscioni e cartelli contro la realizzazione delle due strutture. Gli slogan — «Una V.I.A. per Moriggia» e «Un san Valentino da 8 milioni di debito» — puntavano il dito contro l’amministrazione e in particolare contro Thomas Valentino, fedelissimo del sindaco Cassani, che dal 2021 spinge per la costruzione del nuovo palazzetto destinato in primis al basket.

All’interno, la presentazione dei progetti è stata condotta dal sindaco Andrea Cassani insieme ai tecnici comunali e progettisti incaricati. Cassani ha voluto chiarire sin da subito la questione economica, oggetto di molte polemiche: «Qualcuno con chiara volontà di fare disinformazione dice che il palazzetto è costato 8 milioni e mezzo. L’impegno economico reale è di 6 milioni di euro per la realizzazione di entrambe le strutture».

Sul fronte tecnico, l’ingegner Tenti ha rassicurato i presenti sui rischi ambientali legati agli scavi: «Le opere di fondazione non arrivano alla quota della falda, che si trova a circa 50 metri di profondità con variazioni di 4 metri. Gli scavi sono stati ridotti al minimo, e le aree umide non verranno toccate». Anche un altro tecnico ha precisato: «Non si tratta di una falda vera e propria, ma di accumuli d’acqua tra strati di terreno argilloso. Le fondazioni resteranno comunque a più di un metro di distanza».

Le preoccupazioni maggiori del pubblico hanno riguardato viabilità, parcheggi e rumori, oltre al possibile impatto sulle aree boschive circostanti. Cassani, rispondendo a tono, ha replicato: «Noi ci affidiamo a tecnici che ne sanno di più di qualche sedicente ambientalista».

A prendere la parola anche l’assessore Canziani, che ha illustrato il piano economico e i tempi di realizzazione: «L’obiettivo è aprire la parte outdoor della piscina nell’estate del 2026 e le piscine interne entro settembre dello stesso anno».

«Il palazzetto - ha aggiunto il sindaco - sarà destinato non solo al basket, ma anche a ginnastica, pallamano, scherma e arti marziali, con una capienza di circa mille posti in tribuna».

Quanto alla gestione futura, Cassani ha spiegato: «Siamo intenzionati a pubblicare un bando per individuare un gestore, con un canone annuo di 35 mila euro. Potrà essere una società sportiva o un soggetto terzo: valuteremo l’offerta migliore sia dal punto di vista economico che qualitativo».

La serata si è chiusa tra qualche applauso e molte perplessità. Le domande dei cittadini — in particolare su ambiente e costi — hanno dimostrato che il progetto continua a dividere Gallarate. 

Alice Mometti