Un territorio che non si arrende al declino, ma sceglie di rilanciarsi partendo dalle persone. È questo il messaggio emerso con forza dall’incontro organizzato mercoledì 22 ottobre all’Idea Verde di Olgiate Olona, dove l’Ucid, l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, ha ospitato il presidente della Camera di Commercio di Varese, Mauro Vitiello.
Un dialogo fitto, concreto, che ha acceso i riflettori su tre direttrici decisive per il futuro economico e sociale della provincia: sostenibilità, nuove generazioni e attrattività del territorio.
Vitiello, accolto dal presidente Ucid Roberto Caironi, ha tracciato una rotta chiara: quella di una Varese che sa competere con il mondo, senza rinunciare alla sua identità.
Un territorio che lavora, produce e innova
«Sono molto legato a questo territorio», ha esordito Vitiello. «Varese è una provincia interessante, un laboratorio manifatturiero che dialoga con le industrie internazionali».
Un patrimonio fatto di artigianato di eccellenza, piccole e medie imprese e realtà tecnologiche che hanno saputo reinventarsi nel tempo, spesso in silenzio, costruendo un modello economico che unisce qualità, competenze e visione.
La Camera di Commercio, ha ricordato Vitiello, rappresenta un punto di equilibrio neutrale, libero da appartenenze politiche, ma fortemente radicato nella rete delle imprese locali.
«Viviamo tra due fuochi – ha spiegato – Milano e la Svizzera. Due grandi opportunità, se sappiamo coglierle. Milano oggi è una città per pochi, ma noi possiamo offrire un’alternativa: un territorio connesso, produttivo e accessibile».
Giovani protagonisti: gli ITS come chiave del futuro
In una provincia che deve fare i conti con la cosiddetta “glacializzazione demografica”, il presidente Vitiello ha puntato l’attenzione sulle nuove generazioni.
«Le imprese cercano collaboratori sempre più specializzati. Per questo abbiamo investito negli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori, percorsi di alta formazione che offrono un tasso di occupabilità del 98%».
Un dato che parla da solo, segno che la formazione tecnica non è più una seconda scelta, ma la via maestra per garantire competitività e futuro.
E proprio i giovani sono al centro di un progetto ambizioso: “Varese Gen Zeta”, che mette in rete studenti, associazioni e imprese per promuovere incontri, scambi culturali e occasioni di crescita.
Per Vitiello, «non basta trattenere i giovani, bisogna renderli protagonisti».
Sostenibilità: quando l’economia diventa circolare
Il secondo pilastro del programma camerale è la sostenibilità, intesa non come slogan ma come strategia di sviluppo concreto.
Ne è un esempio il progetto “Malpensa sostenibile”, avviato insieme a Centrocot e alle case circondariali per produrre divise ecosostenibili per le forze dell’ordine. Un’iniziativa che unisce economia circolare, inclusione sociale e innovazione.
Ma il piano è più ampio: «Vogliamo aprire nuovi centri di riciclo per plastica e materiali compositi, creando una triangolazione virtuosa che unisca imprese e territori», ha annunciato Vitiello.
Un’idea di sostenibilità che non si ferma all’industria, ma si estende anche al turismo e alla qualità della vita.
La Fondazione “Varese Welcome”, nata per promuovere il territorio, ha già pianificato 24 fiere internazionali e punta a valorizzare sport, natura e cultura come strumenti di crescita sostenibile.
Dalle palestre di roccia ai laghi, dalle ciclabili alle aree verdi, il Varesotto si propone come una palestra naturale per chi sceglie di vivere e lavorare in equilibrio con l’ambiente.
Attrattività: vivere, investire, restare a Varese
Vitiello ha le idee chiare: «Un territorio è attrattivo se offre opportunità e qualità della vita».
Il bando “Vieni a vivere a Varese” ne è la prova concreta: 247 richieste arrivate, molte anche dall’estero e dalla Svizzera, segno che il Varesotto è percepito come un luogo dove si può costruire un futuro.
Non solo per il costo medio delle case – tra i più bassi d’Italia, circa 1900 euro al metro quadro – ma anche per i collegamenti infrastrutturali in crescita, dai nuovi progetti ferroviari con Milano Cadorna alle tratte lacustri verso Laveno e Porto Ceresio.
E poi c’è lo sport, leva di promozione e orgoglio: Varese tornerà a ospitare i Mondiali Master di Mountain Bike, con piste a Maccagno e Laveno, mentre a Castelveccana si lavora a una pista sintetica proposta dalla nazionale austriaca di sci per l’allenamento fuori stagione.
Un territorio che si racconta attraverso la sua energia, la sua natura e la sua voglia di fare.
Un ecosistema che unisce tradizione e innovazione
Dall’aerospazio – con oltre 250 aziende che collaborano con Leonardo – al turismo esperienziale, passando per l’artigianato evoluto, Varese si conferma multisettoriale e dinamica.
Ma per Vitiello la sfida è anche culturale: «Serve una nuova mentalità imprenditoriale. I giovani devono imparare a diventare imprenditori di se stessi, anche nelle piccole aziende familiari. È da lì che nasce il vero tessuto produttivo italiano».
Un messaggio che sintetizza la visione di una provincia che non ha paura del futuro, ma lo sta già costruendo, giorno dopo giorno, con progetti concreti e una comunità pronta a rinnovarsi.
La sfida varesina: credere nel domani
L’incontro all’Idea Verde si è chiuso con un messaggio chiaro: il futuro non si attende, si costruisce.
Varese è pronta a farlo, puntando su ciò che ha di più prezioso: la forza dei suoi giovani, la solidità delle sue imprese e la bellezza del suo territorio.
Tre leve che, insieme, possono trasformare una provincia laboriosa in un modello di sviluppo sostenibile e umano.