Sport - 15 ottobre 2025, 11:44

Legnano, il mito su due ruote: serata Panathlon per celebrare un marchio leggendario del ciclismo

Dal 1907 al 1966 la Legnano ha scritto pagine epiche del ciclismo mondiale: 7 titoli iridati, 16 Giri d’Italia, 2 Tour de France e campioni immortali come Binda, Bartali e Coppi. Al Panathlon La Malpensa, nella cornice di Villa Jucker sotto gli occhi di Giuseppe Saronni e del Diablo Claudio Chiappucci, la presentazione del libro di Claudio Gregori e Marco Pastonesi ha riportato in vita l’epopea sportiva e industriale di Emilio Bozzi e della sua squadra verde, simbolo di un’Italia che pedalava verso il futuro

Tre scatti della conviviale del Panathlon Club La Malpensa (foto Filippo Kultgeneration D’Angelo)

Alla cassa fanno (dal 1907 al 1966), 7 Campionati del mondo di ciclismo su strada, 15 Campionati italiani di ciclismo su strada, 16 Giri d'Italia, 2 Tour de France, 10 Milano-Sanremo, 10 Giri del Piemonte e 14 Giri di Lombardia, con 133 tappe vinte al Giro d'Italia. Per sommi capi, la contabilità di successi del marchio Legnano, uno dei più vincenti (se non il più vincente) della storia del ciclismo. 

Una straordinaria parabola imprenditoriale intrecciata ad una inimitabile epopea sportiva al centro della conviviale del Panathlon Club La Malpensa del Presidente Sergio La Torre tenuta ieri sera (martedì 14) al Dinner The Mode di Legnano. Cioè, in location Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese del Presidente Gianfranco Bononi con il cui partenariato è stata allestita la serata. 

Legnano - biciclette, campioni, vittorie”: ordine (sillogico) non casuale e, soprattutto, titolo dell’opera di Claudio Gregori (con Marco Pastonesi), la cui presentazione ha fatto da filo rosso al meeting. Sotto gli occhi di Giuseppe Saronni e del Diablo Claudio Chiappucci (due generazioni di campioni del territorio in qualche modo debitori, seppur non in linea diretta, del legato sportivo e culturale della Legnano), l’ex prima firma de La Gazzetta dello Sport ha ipnotizzato gli astanti con il racconto delle leggende che hanno vestito il verde Legnano. Dal vincitore del Giro 1921 Giovanni Brunero alla bulimia sportiva di Alfredo Binda sino all’iconico dualismo Gino Bartali / Fausto Coppi. Alfieri del marchio che il vulcanico e munifico industriale Emilio Bozzi aveva affidato sulla strada allo storico Direttore Sportivo Eberardo Pavesi. Il tempo ha interrotto l’emozione. Ma il monologo gregoriano avrebbe necessitato di altre puntate. 

Al meeting (impreziosito dall’ostensione di 3 bici storiche Legnano farina del sacco del collezionista Giampiero Prinzo), sono intervenuti il Sindaco di Legnano Lorenzo Radice, l’Assessore allo Sport Guido Bragato, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Busto Arsizio Tenente Colonnello Andrea Poletto, il Responsabile Area Milano Ovest Banco BPM Dante Barone, il Presidente della Fondazione Palio di Legnano e (in tema Bernocchi e dintorni) della US Legnanese Luca Roveda, il Presidente Fondazione del Ticino Olona Salvatore Forte, il Presidente della Fondazione Famiglia Legnanese nonché Regiù Giuseppe Colombo ed (in quota Panathlon La Malpensa), la Vice Presidente Federciclismo Lombardia Cinzia Ghisellini ed il decano della Legnanese (classe di ferro 1930) Pino Pagani

Breve nota biografica del relatore Claudio Gregori

Trentino, classe ‘45, solo omonimo del comico romano del duo Lillo & Greg, laureato in matematica, saltò un provino con il Milan per sostenere un esame tenuto da un professore interista, marcò Pier Paolo Pasolini in un’amichevole tra Nazionale Giornalisti e Nazionale Artisti e Attori, ha scritto per Il Tempo, Il Messaggero, Il Giornale di Montanelli e per oltre 30 anni per La Gazzetta dello Sport dove Candido Cannavò lo volle come colorista. Vale a dire, autore dei suoi celebri pezzi di colore (“Gavia, l’inferno è qui”, il memorabile incipit del reportage dalla terribile e leggendaria 14^ tappa del Giro 1988). Ha seguito 12 Olimpiadi, 28 Giri d’Italia e 3 Tour, poi mondiali di calcio, nuoto, ciclismo, sci, atletica, scherma e ginnastica. Considerato l’ultimo aedo e archeologo dello sport, instancabile archivista ha risolto l’enigma di Rivabella (primo atleta italiano ai Giochi Olimpici) e scoperto la più antica gara di velocipedi in Italia. Ha scritto per la Treccani ed è autore con Marco Pastonesi di “Legnano – biciclette, campioni, vittorie”. 

Tre scatti della conviviale del Panathlon Club La Malpensa (foto Filippo Kultgeneration D’Angelo)

Tre scatti della conviviale del Panathlon Club La Malpensa (foto Filippo Kultgeneration D’Angelo)

Ufficio Stampa Panathlon Club La Malpensa