Cronaca - 15 ottobre 2025, 10:04

Omicidio di Cairate, i genitori di Caglioni in aula: «Michele viveva nel terrore di Carolo»

Nuova udienza a Busto Arsizio per il processo sull’uccisione di Andrea Bossi, 26 anni, avvenuta nel gennaio 2024 a Cairate. I genitori di Michele Caglioni hanno descritto un clima di minacce e paura, sostenendo che il figlio fosse controllato da Douglas Carolo, coimputato per l’omicidio. In aula emerso anche il contrasto tra le dichiarazioni dell’ex fidanzata di Caglioni e i messaggi inviati alla madre dopo l’arresto. La Corte ha disposto l’acquisizione del cellulare della donna per analizzare le chat ed ha aggiornato l’udienza al 21 ottobre

Douglas Carolo e Michele Caglioni, imputati in concorso per l’assassinio di Andrea Bossi a Cairate

Nuova udienza ieri, martedì 14 ottobre, davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio per il processo sull’omicidio di Andrea Bossi, 26 anni, ucciso nella sua casa di Cairate nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 2024. Douglas Carolo e Michele Caglioni, poco più che ventenni, sono imputati in concorso per l’assassinio, avvenuto secondo l’accusa con premeditazione. I due si sono già accusati a vicenda nel corso delle precedenti udienze.

In aula sono stati ascoltati i genitori di Caglioni. Il padre ha riferito che il figlio, dopo l’arresto, gli confidò di non aver parlato per paura di Carolo, che lo avrebbe minacciato e controllato. Ha raccontato anche di un episodio sospetto avvenuto prima dell’arresto: un tentativo di furto del suo furgone, che Michele collegò in seguito a Carolo o a qualcuno a lui vicino.

La madre ha confermato il clima di tensione, spiegando che il legame tra i due giovani sarebbe nato per ragioni di “protezione” legate a debiti di droga del fratello minore di Caglioni. Anche in carcere, Michele avrebbe temuto ritorsioni, arrivando a non mangiare per paura di essere avvelenato.

La donna ha poi parlato dell’ex fidanzata del figlio, le cui versioni contrastano con le sue prime dichiarazioni. La ragazza aveva raccontato agli inquirenti che Caglioni, già a dicembre, le aveva descritto un piano per rapinare, torturare e uccidere Bossi, su pressione di Carolo. L’accusa fonda su questo la tesi della premeditazione.

La madre ha però ricordato che, dopo l’arresto, la giovane la contattava sostenendo l’innocenza di Michele e chiedendo di aiutarlo. Nelle chat tra le due sarebbero emersi riferimenti al coltello usato nel delitto che, secondo Caglioni, Carolo avrebbe gettato in un tombino. La Corte ha disposto l’acquisizione del telefono della donna per estrarre copia forense delle conversazioni

La prossima udienza è fissata per martedì 21 ottobre.

Redazione