Territorio - 13 ottobre 2025, 20:44

«Ministra Roccella, quelle ad Auschwitz non erano "gite". Spero voglia chiedere scusa alle mamme che non hanno rivisto i propri figli inceneriti»

La lettera alla ministra della Famiglia di Ester Maria De Tomasi, presidente dell’Anpi Provinciale di Varese e «figlia di Sergio De Tomasi, deportato politico "Triangolo Rosso" a Gusen sotto campo di Mauthausen matricola 82542»

A proposito delle dichiarazioni attribuite alla ministra alla Famiglia, Eugenia Roccella - secondo l'Ansa avrebbe detto: «Le gite ad Auschwitz servivano a dirci che l'antisemitismo riguardava un tempo collocato in una precisa area: il fascismo». Per questo motivo «sono state incoraggiate e valorizzate» - ecco la lettera inviata alla ministra e anche a VareseNoi da Ester Maria De Tomasi, presidente dell’Anpi Provinciale di Varese e figlia di Sergio De Tomasi, deportato politico "Triangolo Rosso" a Gusen sotto campo di Mauthausen matricola 82542.

Gentile Ministra Eugenia Roccella,
non posso credere alle parole riportate dalla stampa riguardanti le “gite” al campo di sterminio di Auschwitz. 
Nel mio decennale peregrinare nelle scuole di ogni ordine e grado, ho sempre definito i viaggi nei campi di sterminio “Pellegrinaggi”. 

Spero che lei voglia riflettere e, riflettere significa anche chiedere scusa alle mamme che non hanno rivisto i propri figli perché inceneriti nei forni crematori, chiedere scusa alle mogli che hanno atteso invano il ritorno dei loro mariti, chiedere scusa a tutte le famiglie che hanno avuto i loro cari assassinati nei campi di sterminio. Uomini, donne e bambini assassinati lungo l'interminabile via dolorosa della prigionia che non poterono tornare mai più. 

Non torneranno neanche i resti dei loro corpi perché le salme sono state bruciate, le ceneri passate per il camino e disperse nel vento. Uomini, donne e bambini che hanno sognato, nelle lunghissime notti nei campi, il ritorno alle loro case. 

Chiedere scusa a tutti i deportati che sono tornati e hanno avuto la vita segnata in modo indelebile dalla terribile esperienza dei campi e spesso sono stati emarginati con l’intento di farli tacere. La storia ci deve insegnare che il fascismo, il nazismo, la brutalità degli uomini e l'indifferenza hanno permesso che si scrivesse la pagina più vergognosa dell'umanità. 

Non cerchiamo di travisare quella storia, non cerchiamo di difendere chi quella terribile pagina di storia ha contribuito a renderla possibile, il fascismo. Non finirò mai di raccontare agli studenti e a chi mi vuole ascoltare, le sofferenze inenarrabili patite dai deportati di qualsiasi categoria, ebrei, politici, omosessuali, religiosi e ogni volta che racconto mi commuovo. 

Dovrebbe commuoversi anche lei che ricopre un ruolo importante nel consiglio dei Ministri, "Ministra per la famiglia", pensando alle migliaia di famiglie assassinate ad Auschwitz.
Ester Maria De Tomasi 
Figlia di Sergio De Tomasi, deportato politico "Triangolo Rosso" a Gusen sotto campo di Mauthausen matricola 82542

Redazione