«Non sono eroi nati dai fumetti o dalla televisione, sono eroi reali, nati qui vicino a noi; come fiori sono fioriti laddove c'era morte e disperazione e hanno portato il vero amore, la carità, la fede e la fratellanza nei luoghi più terrificanti, e dove l'umanità era scomparsa sprofondando nell’abisso.
Due beati lombardi, due straordinari ed inestimabili uomini le cui reliquie sono custodite all’interno della Stella Alpina insieme a quelle di altri santi e beati legati al mondo degli Alpini».
Queste le parole con cui il capogruppo del Gruppo Alpini Olgiate Olona ha scelto di introdurre don Carlo Gnocchi e Teresio Olivelli, i protagonisti della mostra che è stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 11 ottobre all’interno della chiesa dei Santi Innocenti di Olgiate Olona con una conferenza tenuta da don Maurizio Rivolta e da monsignor Paolo Rizzi, allietata dai canti del coro dei congedanti della Brigata Alpina Tridentina.
Un’esposizione che sarà visitabile fino al 19 ottobre, da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18 e sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a fare da giuda per spiegare ai presenti il significato dei pannelli allestiti nella chiesa all’interno del cortile del comune, saranno i volontari degli Alpini, che accompagneranno in questo viaggio di scoperta anche diverse classi delle scuole elementari e medie olgiatesi.
«Questa iniziativa – racconta Stefano Pavesi – è nata da un’idea lanciata da un nostro Alpino, Mauro Carnelosso, che circa un anno fa propose di creare un evento qui ad Olgiate; un’idea che è piaciuta al gruppo, che insieme ha deciso di concretizzarla realizzando una mostra, e una conferenza, sulla figura del Beato don Carlo Gnocchi, che ci è stata prestata dalla Fondazione don Carlo Gnocchi che ringrazio sentitamente.
In seguito abbiamo deciso di inserire anche un altro beato alpino: Teresio Olivelli, realizzando, con un lavoro di più di otto mesi, la mostra originale che potete ammirare anche grazie al sostegno della Pro Loco, che ha voluto sponsorizzare la realizzazione dei roll up sui quali è stata illustrata la sua vita».
Ma questa non è l’unica cosa che la Pro Loco olgiatese ha voluto fare per il gruppo Alpini; durante l’inaugurazione della mostra, infatti, l’associazione ha donato alle Penne Nere anche una “bandiera dei combattenti e reduci” realizzata nel 1932.
«Questa bandiera – racconta il presidente Artemio Paletti – ci è stata regalata diversi anni fa, ma abbiamo pensato che il posto perfetto per lei sia il nuovo museo che gli Alpini stanno realizzando presso la loro sede.
Io con loro ho avuto diverse occasioni per collaborare, purtroppo a volte non troppo felici, e mi sono sempre reso conto della grande disponibilità che hanno verso gli altri; quando due anni fa noi come Pro Loco ci siamo trovati in un grosso guaio, non abbiamo avuto bisogno di chiamarli, loro si sono presentati e ci hanno detto: se vuoi una mano ci siamo, perché quando c’è un problema loro sono sempre presenti».
Anche il vice sindaco olgiatese Leonardo Richiusa ha voluto prendere la parola per portare il saluto dell’amministrazione e per sottolineare l’importanza della mostra: «In un tempo come il nostro -commenta Richiusa – dove spesso contano più le apparenze che i gesti, più le parole che le scelte, è necessario tornare a guardare chi ha saputo vivere con coerenza, con fede e con coraggio.
Qui oggi ci sono due figure luminose, due volti di un'Italia ferita, ma capace di rialzarsi: Don Carlo Gnocchi e Teresio Olivelli, uomini diversi ma uniti dalla stessa convinzione: che l'amore non è sentimento, ma responsabilità, che ci ricordano che la differenza la fa chi serve non chi comanda, chi ama, non chi appare.
Sono testimoni di un’Italia possibile, più giusta più umana, più solidale. E a noi, oggi, resta il compito più difficile: non solo applaudirli, ma imitarli. Perché la loro eredità non è fatta di parole, ma di vita».
Ma non è stata solo l’amministrazione di Olgiate Olona ad accogliere l’invito delle Penne Nere, all’evento, infatti, erano presenti anche diverse autorità: «Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare – conclude Stefano Pavesi – il vice sindaco Richiusa, il nostro parroco don Giulio Bernardoni, il nostro cappellano don Edoardo Mauri, le associazioni del nostro territorio, il carissimo amico Tenente Colonnello Stefano Bertinotti, che anni fa fu anche il mio vicecomandante di compagnia, il vicepresidente nazionale dell’ANA Severino Bassanese, il presidente della Sezione ANA di Varese Franco Montalto, le Sezioni ANA di Milano, Varese, Pavia e Brescia e tutti i gruppi Alpini che hanno voluto essere qui con noi oggi».