Con voce ferma, un sorriso accogliente e un entusiasmo contagioso, le studentesse e gli studenti del Liceo “Daniele Crespi” di Busto Arsizio hanno accompagnato decine di visitatori lungo i corridoi, le torri e i cortili del Castello Visconteo di Fagnano Olona, durante le Giornate Fai d’Autunno dell’11 e 12 ottobre.
Per molti di loro era la prima volta nei panni di “Apprendisti Ciceroni”, ma l’impegno e la preparazione hanno conquistato il pubblico. «È un modo per imparare davvero la storia, non solo sui libri – racconta una studentessa del liceo linguistico – Guidare gli adulti in un luogo così ricco di memoria è un’esperienza che ci fa sentire parte della comunità».
Un castello affacciato sull’Olona
Il Castello Visconteo sorge sul ciglione che domina il corso dell’Olona, dove un punto panoramico regala una vista sorprendente sulla valle. Le giovani guide hanno spiegato come la posizione non fosse casuale: fin dal Trecento, il castello controllava la strada che collegava Milano a Castelseprio, in direzione del cuore dell’Europa.
Le possenti mura in laterizio, le due torri, il fossato e il cortile antico sono testimoni di un passato nobiliare e militare. Lo stemma dei Visconti, il celebre Biscione, compare ancora su inferriate e decorazioni, a ricordare la potenza della casata che dominò Milano e i territori circostanti.
Dalla fortezza alla residenza nobiliare
Durante la visita, gli studenti hanno illustrato le varie fasi di trasformazione dell’edificio: da baluardo difensivo a residenza di caccia, fino alla dimora signorile dei secoli successivi. Sotto gli Sforza, e poi grazie a Gaspare Visconti, arcivescovo di Milano, la struttura venne arricchita con nuovi cortili, decorazioni rinascimentali e la sala consiliare, che un tempo ospitava gli armigeri.
All’interno della sala, i visitatori hanno potuto ammirare resti di pitture murali antiche e ascoltare aneddoti sulla funzione militare della stanza, costruita in posizione parallela alla valle per monitorare eventuali assedi.
Tra storia e mistero: il fascino delle leggende
Ma ciò che più ha incuriosito il pubblico sono state le storie misteriose legate al castello. Con voce teatrale, gli “Apprendisti Ciceroni” hanno raccontato le leggende dei fantasmi che popolerebbero ancora oggi le sale più antiche: uomini che insultano le donne, bambini che piangono nel silenzio della notte e il temuto drago che divora i piccoli, simbolo deformato del potere visconteo.
Nella sala del pozzo e sotto il cortile antico, i visitatori hanno potuto osservare le spesse mura che reggono la struttura e ascoltare i racconti delle “presenze” che, secondo alcuni, rendono il castello uno dei luoghi più misteriosi della valle.
La visita si è conclusa sulla terrazza panoramica, da cui lo sguardo spazia fino al Monte Cornizzolo, al Monte Generoso e al Sacro Monte di Varese: uno scenario mozzafiato che ha strappato applausi e fotografie.
Un altro gioiello aperto: la scuola Orrù di Aldo Rossi
Le Giornate Fai d’Autunno hanno offerto ai visitatori anche un secondo itinerario: la scuola elementare “Orrù” di Fagnano, capolavoro architettonico di Aldo Rossi, realizzato tra il 1972 e il 1976. In assenza del professor Rosario Bonicalzi, la visita è stata guidata dall’architetto Roberto Orsola, volontario del FAI, che ha raccontato l’idea rivoluzionaria del grande architetto milanese: costruire una città dentro la città.
L’edificio si articola attorno a una ciminiera in mattoni, simbolo del passato industriale del paese, che funge da asse di simmetria. Intorno, si sviluppano gli spazi della scuola: la biblioteca cilindrica, cuore della conoscenza e luogo aperto alla comunità; la piazza-teatro, pensata per lezioni all’aperto, spettacoli e assemblee; e la palestra, concepita come punto d’incontro.
«Rossi immaginava una scuola senza cancelli, accessibile a tutti, dove l’architettura potesse educare alla socialità», ha spiegato Orsola, mentre i visitatori si muovevano tra le stanze, colpiti dalla modernità del progetto.
Cultura, territorio e cittadinanza attiva
L’iniziativa ha dimostrato, ancora una volta, quanto il FAI riesca a unire generazioni diverse nel nome della cultura. Per i ragazzi del “Crespi”, è stata una vera lezione di educazione civica e patrimonio: studiare, raccontare e valorizzare i luoghi della propria terra.
«Siamo orgogliosi dei nostri studenti – commenta una docente accompagnatrice – Ogni anno riescono a trasmettere al pubblico non solo conoscenze, ma anche passione e curiosità».
Tra le antiche mura del Castello Visconteo e le linee moderne della scuola Orrù, Fagnano Olona ha così mostrato le sue due anime: quella medievale e quella contemporanea. E gli Apprendisti Ciceroni del Liceo Crespi hanno saputo farle dialogare con la freschezza e l’entusiasmo di chi guarda al passato per capire il futuro.