Del nuovo Polo Logistico che sta sorgendo lungo via Roma si è fatto un gran parlare nelle ultime settimane, e molte sono state le ipotesi fatte riguardo al progetto, di cosa sorgerà al posto dell’ex Montedison e di quali saranno le ricadute sul territorio.
Molte le ipotesi, è vero, ma in pochi hanno avuto la possibilità di analizzare nel dettaglio quanto è stato concordato con gli enti, e le limitazioni imposte dalla Provincia di Varese, limitazioni a cui è subordinato l’avvio delle attività nel sito.
LA POSIZIONE DEL COMUNE
A raccontare oggi in cosa consistano gli accordi messi nero su bianco prima dell’inizio dei lavori è il sindaco di Olgiate Giovanni Montano, che coglie l’occasione per chiarire anche quali siano stati i motivi che hanno spinto l’amministrazione a valutare in maniera positiva il progetto.
«Abbiamo intrapreso scelte difficili ma necessarie – sottolinea Montano – decisioni che in passato nessuno ha avuto il coraggio di affrontare, ben consapevoli di andare incontro alle perplessità e preoccupazioni di tutti, a partire dalle nostre, fino a quando non andrà in funzione la nuova attività.
Abbiamo inoltre valutato la necessità e l’opportunità di dare una nuova funzione a quest’area, ponendo come priorità la tutela della salute dei cittadini e lo sviluppo sostenibile; con il nuovo Piano Attuativo dell’area ex-Montedison si compie, infatti, un passo decisivo verso la riqualificazione e la bonifica di una zona che, per anni, ha rappresentato un grave problema ambientale che necessitava di un intervento profondo».
POLO LOGISTICO
Si tratta di un’area privata di 96.000 m², con una capacità edificatoria di 67.000 m², già pesantemente utilizzata in passato.
Il progetto attuale prevede la realizzazione di capannoni per una logistica di 38.500 m², con la demolizione dei vecchi stabili e la bonifica e messa in sicurezza del sito; ciò significa che rispetto al primo Piano Attuativo del 2014 la superficie edificabile è stata ridotta da 67.000 m² a 38.500 m².
Il progetto riguarda la realizzazione di due fabbricati destinati a magazzini di logistica con relativi uffici amministrativi, aree adibite a viabilità interna, parcheggi e aree verdi; si tratta di logistica tradizionale, non “last mile”, e la massima capacità dell’insediamento, applicando i criteri della Provincia di Varese, è di 96 veicoli pesanti e 83 leggeri al giorno.
Numeri che, secondo gli ingegneri che hanno lavorato al progetto, potrebbe essere sovrastimato, poichè solitamente per interventi logistici simili è inferiore di circa il 30-40%.
CONTROLLI E GARANZIE
Tutti i progetti sono stati valutati e approvati da ATS, ARPA, Provincia e Regione, ed è stata introdotta una destinazione d’uso più restrittiva che non renderà possibile insediare attività inquinanti all’interno del sito; verranno smantellate e spostate le attività chimiche attualmente presenti (ad eccezione di Perstorp per ora).
Inoltre sarà garantita la continuità delle barriere idrauliche per la bonifica della falda e i relativi costi saranno a carico del privato.
RICADUTE ECONOMICHE E SOCIALI
Il comune di Olgiate incasserà oneri per quasi 2 milioni di euro e nel progetto sono previsti investimenti sul territorio attraverso opere di urbanizzazione pari a 800.000 euro su Olgiate Olona e 250.000 euro su Castellanza.
Per quanto riguarda l’aspetto occupazionale, invece, il complesso logistico darà lavoro a 75 persone, di cui 60 addetti al magazzino e 15 impiegati, che presumibilmente saranno assunti tra gli abitanti del territorio.
MITIGAZIONI ADOTTATE PER L’AZZERAMENTO EMISSIONI
Gli accordi presi con gli enti, a cui è subordinata la partenza delle attività all’interno del polo logistico, prevedono a mitigazione ambientale e visiva piantumazioni di 439 alberi ad alto fusto e 325 arbusti nell’area ex Montedison, e di ulteriori 55 alberi di alto fusto in luoghi che verranno indicati dai comuni di Olgiate Olona e Castellanza.
Sarà installato un impianto fotovoltaico di 1.500 kW ed inoltre ci sarà un Piano di Monitoraggio Ambientale per la componente rumore e per il traffico dopo l’entrata in esercizio della struttura; il monitoraggio sull’attività di logistica, infine, proseguirà per i prossimi tre anni in modo da apportare eventuali correzioni.
Sono state anche previste delle soglie per quanto riguarda il volume di merci movimentate, che saranno sottoposte ad un monitoraggio annuale.
MITIGAZIONI SULLA VIABILITÀ
Anche per quanto riguarda la viabilità sono previste alcune opere, come l’ottimizzazione delle fasi semaforiche, l’installazione di sistemi di rilevazione delle infrazioni e quella di varchi di lettura targhe per limitare il traffico pesante nelle aree sensibili.
Vi è anche un impegno a utilizzare percorsi preferenziali per i mezzi pesanti, accompagnato dal sostegno dei costi necessari per migliorare la sicurezza stradale.
Inoltre saranno realizzate piste ciclabili, rotatorie per risolvere e un ampio parcheggio pubblico a servizio della comunità di 177 posti auto.
LE CONCLUSIONI DELL’AMMINISTRAZIONE
«L’intervento – prosegue il sindaco Montano – prevede infrastrutture moderne e soluzioni innovative per la mobilità, con ricadute positive per l’intera comunità.
La riconversione dell’ex sito industriale non prevede nessun consumo di suolo e unita alla rigenerazione ambientale e alla creazione di opportunità occupazionali, rappresenta una scelta responsabile e una visione concreta per il futuro del territorio».
Contrariamente a quanto detto da alcuni in passato, attualmente non è ancora definito quale sarà l’attività che opererà all’interno del sito; quelle che si sono diffuse, dunque, sono principalmente voci, che non si basano su alcun contratto ufficiale.
«Con questo nuovo piano – conclude Giovanni Montano – abbiamo definito un perimetro chiaro e preciso, che non lascia spazio a destinazioni d’uso generiche, spesso difficili da gestire e da controllare.
Se, all’interno del sito, sfruttando tutta la volumetria a disposizione si fossero insediate molte aziende diverse, avremmo avuto una frammentazione complessa, con controlli continui e difficili da coordinare; ricordiamo che in passato, in quest’area, transitavano centinaia di camion ferrocisterna carichi di sostanze altamente pericolose, che venivano poi lavorate nell’area con tutti i potenziali rischi.
La decisione di puntare su un’unica logistica regolamentata garantisce invece ordine, trasparenza e sicurezza a tutela della cittadinanza».