«Chi fu il primo che inventò le spaventose armi? Da quel momento furono stragi, guerre (…) Siamo noi che usiamo malamente quello che egli ci diede per difenderci dalle feroci belve». Nella citazione di Tibullo rintracciabile nella presentazione di “Battaglie d’Occidente” si trova una parte del messaggio racchiuso nelle opere di Stefano Chiodaroli, attore, cabarettista, cultore della pittura. La personale inaugurata oggi allo Spazio Arte Carlo Farioli di Busto (foto in fondo) tradisce il fascino per il movimento, la dinamicità, le battaglie appunto. Evoluzione, su acrilico, di quelle che Chiodaroli racconta di avere disegnato fin da giovanissimo, quasi un antidoto alle imposizioni e alla disciplina, un'esplosione di energia vitale.
«Non canto la guerra, canto la forza. Disegnare battaglie è sempre stato il mio modo di esprimermi, vedevo e vedo nel cavaliere, magari impersonato dal soldatino dell’infanzia, un uomo virtuoso, un guerriero senza macchia e senza paura. La figura di don Chisciotte è ricorrente. E se cerchi nelle tele è sempre nascosto un autoritratto. Conta la persona».
Inaugurazione partecipatissima, nel tardo pomeriggio di oggi. Con Betty Farioli, anima dello spazio espositivo, Francesco Salvi, il sindaco, Emanuele Antonelli, l’assessore Alessandro Albani (spesso alla regia delle incursioni di Chiodaroli in città), l’attore e modello di Busto Luca Ribezzo.
“Battaglie d’Occidente” sarà allo Spazio Farioli, in via Silvio Pellico, fino al 23 novembre.