Politica - 24 settembre 2025, 07:20

Caccia, scontro durissimo in Regione. L’opposizione occupa l’aula, 14 consiglieri espulsi

Alla volontà del centrodestra di arrivare con urgenza alla votazione del provvedimento, che riduce sensibilmente i valichi in cui l’attività venatoria è vietata, si è contrapposta la protesta delle minoranze, che lamentano la violazione delle tempistiche previste dal regolamento. Seduta tolta per «tumulto» e riconvocata per oggi

È stato scontro durissimo in Consiglio regionale, ieri, martedì 23 settembre, sulla caccia nei valichi montani. Alla volontà del centrodestra di accelerare, arrivando con urgenza alla votazione in assise del provvedimento che riduce da 475 a 23 i valichi in cui l’attività venatoria è soggetta a divieti o limitazioni, si è contrapposta la protesta delle minoranze, che lamentano la violazione delle tempistiche previste dal regolamento.
L’ostruzione delle opposizioni si è spinta in tarda serata fino all’occupazione degli scranni della presidenza (foto sopra): difficile, a quel punto, procedere con l’assise. E tra sospensioni ripetute e l’espulsione di ben 14 consiglieri, la seduta è stata infine tolta per «tumulto», come previsto dal regolamento, e riconvocata per oggi pomeriggio.

Lunedì era arrivata l’approvazione in giunta e in commissione Agricoltura della la delibera che individua i 23 valichi montani oggetto di disciplina venatoria, recependo le novità introdotte dal recente Ddl Montagna con l’intento dichiarato di fare chiarezza normativa per la stagione in corso, dopo che lo scorso maggio una sentenza del Tar aveva vietato la caccia su 475 valichi montani lombardi, pari a oltre 90mila ettari di territorio.
Dopo la commissione, il punto è stato messo all’ordine del giorno del Consiglio di ieri. Per l’opposizione, una doppia forzatura, a fronte di ben altre priorità.

E così, la minoranza ha deciso di alzare le barricate in assise. Prima prendendo tempo, presentando una lunga serie di emendamenti ostruzionistici durante la discussione della mozione sull’Azienda unica regionale per il governo della sanità. Con polemica del Pd anche nei confronti di Giacomo Cosentino per la gestione dei tempi mentre presiedeva l’aula (nella foto sotto).

Le opposizioni, dopo la sospensione dei lavori, sono poi arrivate a occupare gli scranni della presidenza. Ne sono scaturite ulteriori polemiche e una nuova interruzione. Alla ripresa dei lavori, con i banchi ancora occupati, l’ufficio di presidenza è stato costretto a trasferirsi su quella della giunta. Quattordici i consiglieri di minoranza espulsi dal presidente dell’assise Federico Romani per aver "invaso" gli spazi dell’Udp. Sono esponenti di Pd, Movimento 5 Stelle, Avs, Patto Civico, Italia Viva.

A quel punto è stato impossibile procedere con i lavori e, dopo un’ultima sospensione, Romani ha riconvocato la seduta per la prosecuzione dei lavori per oggi alle 17.30, facendo riferimento all’articolo 66 del regolamento («Tumulto in aula»).

Trenta minuti dopo la mezzanotte, è terminata così la giornata al Pirellone che si era aperta con un’altra bagarre tra centrodestra e centrosinistra per l’assalto alla stazione Centrale di Milano durante la manifestazione per la Palestina.

Riccardo Canetta