“Con l’approvazione odierna del Consiglio regionale, nonostante il vergognoso ostruzionismo dei partiti di sinistra (in particolare PD e 5 Stelle) che hanno cercato in tutti i modi di bloccarne l’approvazione, abbiamo finalmente messo ordine su una questione che da anni generava incertezze: i valichi montani interessati dalle rotte migratorie. Un provvedimento atteso, che recepisce le novità introdotte dalla legge nazionale del 12 settembre e consente di superare le contraddizioni che rischiavano di esporre la Lombardia – e in particolare la nostra provincia di Varese – a nuovi contenziosi” – dichiara il consigliere regionale Emanuele Monti (Lega).
Il documento approvato individua 23 valichi montani (rispetto ai 475 attuali) – distribuiti tra le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese – nei quali l’attività venatoria sarà comunque consentita secondo criteri chiari e uniformi. In alcuni casi la caccia rimane vietata (come nei valichi già ricompresi in oasi di protezione o foreste demaniali), mentre in altri è consentita con limitazioni precise, sempre nel rispetto delle norme europee e nazionali.
“Questa decisione – prosegue Monti – dà finalmente certezze ai cacciatori varesini e riconosce il valore delle comunità montane della nostra provincia, che da sempre vivono il rapporto con l’ambiente in maniera equilibrata. Non è una concessione, ma un atto di chiarezza normativa che permette di coniugare tutela ambientale, tradizione venatoria e rispetto delle regole”.
“Ora attendiamo l’ultimo passaggio, ovvero la pubblicazione sul BURL (Bollettino ufficiale della Regione), prevista a breve, così da poter consentire l’inizio della caccia sui valichi già da sabato 27 settembre. Un sincero ringraziamento a Federcaccia Lombardia e all’avv. Lorenzo Bertacchi per il prezioso supporto e l’impegno dimostrato in questa importante partita”.
“Ancora una volta – conclude Monti – la Lombardia, con particolare attenzione al territorio varesino, dimostra di saper affrontare con serietà e responsabilità temi complessi, difendendo i territori e prevenendo conflitti giudiziari che avrebbero penalizzato sia la Regione che i cittadini".
Soddisfatta anche il consigliere regionale Romana Dell'Erba: “Come Fratelli d’Italia – dichiara la rappresentante di Fratelli d'Italia – abbiamo lavorato affinché la PDA 27 fosse approvata il prima possibile nella seduta di oggi. Era fondamentale dare risposte concrete al mondo venatorio lombardo, soprattutto con la stagione già avviata. Dopo mesi di incertezze e stop, oggi possiamo finalmente parlare di un risultato tangibile. La sinistra ha provato con tentativi di ostruzionismo a fermare il provvedimento, ma non ci è riuscita”.
“Questo provvedimento concilia il rispetto delle norme europee e nazionali, la tutela della fauna migratoria e il diritto dei cacciatori a praticare la loro passione in un quadro certo – aggiunge Dell’Erba –. Fratelli d’Italia ha voluto e ottenuto un’accelerazione politica e istituzionale per garantire regole chiare e immediatamente applicabili ai cacciatori lombardi”.
“Non ci faremo dettare l’agenda da cavilli o sentenze che penalizzano ingiustamente i nostri territori – conclude Dell’Erba –. La Lombardia conferma il coraggio politico di difendere le proprie tradizioni venatorie, nel pieno rispetto delle regole e della tutela ambientale”.