Scuola - 22 settembre 2025, 08:46

«Medie lunghe 5 anni, meritocrazia, inglese e psicologi: vi racconto la scuola che sto cercando di costruire»

Esce il libro-intervista con protagonista Mauro Ghisellini

Una vita dedicata al mondo della scuola, in tutte le sue sfaccettature. Mauro Ghisellini conosce ogni dettaglio di un mondo tanto complesso quanto decisivo. E ora il suo percorso, la sua visione e – soprattutto – le sue idee per il futuro sono al centro di un libro-intervista dal titolo “L’innovatore della scuola”, realizzato dal giornalista e scrittore Marco Linari e pubblicato per Linea Grafica su Amazon.

Ghisellini racconta ciò che gli ha consegnato la sua storia professionale, alternata fra la direzione di una struttura gigantesca come ACOF Olga Fiorini (composta da 20 istituti con base a Busto Arsizio, 800 collaboratori e oltre 3.500 studenti di ogni d’età) e le trasferte a Roma, per portare avanti la sua ventennale esperienza da consigliere dei ministri e componente del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione.

«Nella mia vita – racconta Ghisellini – ho sempre avuto ben presente che il mondo cambia velocemente e che chi si occupa di educazione deve rinnovarsi sempre. L’ho fatto tante volte, lasciandomi ispirare dall’esempio di mia zia Olga Fiorini e lanciando progetti che sono poi diventati normalità nel nostro sistema scolastico, come le scuole superiori quadriennali, i licei a indirizzo sportivo e il metodo Montessori esteso anche alle medie».

Ma, nella sua lunga e profonda intervista, Mauro Ghisellini ragiona soprattutto sul presente e sul futuro, pronto ad andare controcorrente. «Oggi – dice – dobbiamo fare i conti con giovani che sembrano invincibili e invece sono fragilissimi, che faticano a vivere la socialità, che sono iperconnessi e iperprotetti da genitori che li difendono sempre e comunque. Viviamo in una scuola che assorbe i problemi della società, come bullismo, violenza, disagio, sofferenza e solitudine. Ebbene, questo ci deve responsabilizzare a migliorare». Come? «Dimenticando le classifiche e costruendo una realtà che non lasci più indietro nessuno. Ad insegnare agli studenti bravi sono capaci tutti. È però necessario che ciascuno faccia la propria parte: mamme e papà devono tornare a rispettare gli insegnanti, ma vorrei che i docenti venissero valorizzati con regole meritocratiche che premino che s’impegna davvero. Inoltre, è sempre più urgente aumentare le figure professionali che diano supporto psicologico ai ragazzi ma anche ai genitori».

I progetti di Ghisellini - che si muove sui tavoli decisionali nazionali, regionali e provinciali - sono anche legati a una riforma complessiva del sistema scolastico: «In Italia abbiamo una scuola primaria d’eccellenza e un comparto di superiori abbastanza aggiornato, ma in mezzo abbiamo un’organizzazione delle medie che va assolutamente rivista in termini di programmi. Il mio sogno sarebbe creare una quarta e una quinta media che aiutino gli studenti a formarsi una cultura generale migliore e più internazionale, nella quale la conoscenza base della lingua inglese diventi imprescindibile, spostando altresì dai 14 ai 16 anni la scelta dell’indirizzo superiore, in modo da prendere una decisione più consapevole. Questo rafforzerebbe la preparazione dei giovani e ci porrebbe in linea con le altre nazioni di riferimento. Il ministro Giuseppe Valditara e i funzionari sono consapevoli di queste esigenze e ci stanno lavorando, affrontando tutti gli ostacoli politici che da sempre rallentano le scelte quando si parla di scuola».

Il volume con al centro Ghisellini rappresenta il primo capitolo della collana “Wild & Wilde”, con la quale Marco Linari intende analizzare, con una visione nazionale, argomenti e contesti di ogni genere attraverso la voce di personaggi disposti a mostrare il loro lato spontaneo assieme a quello più riflessivo, con competenza e onestà intellettuale.

 «Ghisellini è in questo senso perfetto – dice l’autore – perché conosce il mondo dell’istruzione italiana come pochi altri, agendo nella stanza dei bottoni ma anche mettendo ogni giorno le mani nei problemi veri delle nuove generazioni. La formula “domanda e risposta” è efficace, coinvolgente e moderna, perché aiuta ad andare nel cuore del problema senza giri fumosi ma con estrema chiarezza. Il successo dei podcast con le interviste è lì a dimostrarlo e questa versione di carta sfrutta lo stesso dinamismo, senza però perdere in profondità di contenuti e possibilità di riflessione».

Comunicato Stampa