Vent’anni sulle punte, vent’anni di palchi e sacrifici, vent’anni di sogni trasformati in movimento. La società di danza Aretè ha festeggiato il traguardo con un brindisi speciale insieme ai suoi allievi e con la presenza delle istituzioni cittadine, che non hanno mancato di sottolineare l’importanza di un centro culturale così vitale per Busto Arsizio.
Martedì 9 settembre il sindaco Emanuele Antonelli, il vicesindaco Luca Folegani e l’assessore alla cultura Manuela Maffioli hanno voluto essere accanto a insegnanti e ballerini per celebrare un percorso che ha reso la danza un punto di riferimento per l’intera comunità. «Ci stanno aiutando tantissimo in tutte le manifestazioni che facciamo» ha ricordato Antonelli, sottolineando come senza Aretè alcuni eventi sarebbero impossibili da realizzare. «Busto lo merita».
Parole di stima sono arrivate anche da Folegani, che ha riconosciuto nella scuola una forza organizzativa e una maturità rara: «Gli eventi che costantemente organizzate ne sono la dimostrazione». Maffioli ha invece messo l’accento sul valore artistico e culturale del balletto, «una contaminazione di sport e cultura, sport e arte». E ha rivolto un augurio speciale a Elisabetta e Barbara, colonne di Aretè, per la capacità di intrecciare passione e collaborazione con l’amministrazione.
Il compleanno non si limita ai festeggiamenti: Aretè guarda avanti con nuovi appuntamenti. Giovedì 18 settembre, nella sede della scuola, il ballerino bustocco Marco Palamone – oggi artista internazionale – presenterà insieme ad altri colleghi il Galà di danza che illuminerà il teatro Sociale il 20 settembre. Non solo spettacolo: Palamone condurrà anche una masterclass gratuita di danza classica, aperta a ballerini esterni, occasione rara per avvicinare i giovani talenti a un’esperienza formativa di respiro mondiale.
Dietro il successo di Aretè c’è una storia che affonda le radici nella tradizione cittadina. La direttrice Lisa Seratoni ha ricordato come la scuola sia nata sulle orme dell’eredità di Lucia Galli Galletti, attiva dagli anni Sessanta fino al 2005. Da allora, insieme a Barbara Zocchi, Seratoni ha fatto crescere un progetto che, partendo dalla danza classica, ha saputo aprirsi a musical, contemporaneo, hip hop e acrodance, disciplina che unisce il moderno all’acrobatica.
Oggi Aretè conta un centinaio di allievi, con una presenza sempre più significativa di adulti, attratti non solo dalla bellezza estetica ma anche dai benefici personali della danza. Un segnale chiaro: la danza non ha età. Il segreto della longevità della scuola? Passione, pazienza, capacità di leggere i tempi e di affiancarsi a insegnanti qualificati capaci di portare freschezza e novità.
Vent’anni sono un traguardo, ma anche un nuovo inizio. Aretè lo dimostra: quando la danza incontra la comunità, il tempo non è un limite ma un trampolino verso nuove sfide.