Busto Arsizio - 11 settembre 2025, 13:53

Presidio a Busto pro Palestina: «Non restiamo in silenzio»

Venerdì 12 settembre in piazza Garibaldi l’Unione degli Studenti di Busto e Varese scende in piazza per la Palestina e la Global Sumud Flotilla. L’iniziativa denuncia il genocidio in corso e chiede il cessate il fuoco e aiuti umanitari: «Se Gaza non sopravvive, sarà una sconfitta per tutti»

Unione degli Studenti di Busto Arsizio e Varese annuncia un presidio politico che si terrà venerdì 12 settembre alle ore 16 in piazza Garibaldi a Busto Arsizio

L’iniziativa nasce dalla volontà di esprimere solidarietà alla Global Sumud Flotilla, già colpita due volte dagli attacchi israeliani, e di schierarsi con il popolo palestinese. Quest’ultimo da quasi due anni subisce un genocidio, del quale sono diventate armi fondamentali anche la fame e la privazione dei beni primari. Il presidio sarà rivolto a studenti, lavoratori e a tutta la cittadinanza. Parteciperanno all’iniziativa diverse realtà del territorio. 

Sarà un momento di mobilitazione collettiva in cui studenti e cittadini porteranno in piazza striscioni e bandiere per ribadire l’urgenza di garantire l’arrivo degli aiuti umanitari a Gaza e per denunciare la repressione costante che chi parla del genocidio del popolo palestinese è costretto a vivere

«La scuola ricomincia, ma il genocidio del popolo palestinese continua; è necessario riconoscere la portata politica di esperienze come la Global Sumud Flotilla e la repressione che ne sta conseguendo. Se il popolo di Gaza non sopravvivrà, ciò non costituirà una sconfitta solo per i palestinesi, ma anche per i paesi Occidentali e, in generale, tutti quelli che hanno avuto la possibilità di fermare questo massacro ma hanno deciso di rimanere in silenzio», afferma Riccardo Formentin, portavoce dell’Unione degli Studenti Busto Arsizio. 

«Con questa iniziativa l’Unione degli Studenti intende dare un segnale chiaro: non è accettabile che in quasi due anni di genocidio le autorità israeliane abbiano avuto la libertà di massacrare più di 62.000 palestinesi. La solidarietà con chi adesso si trova a Gaza non è un gesto simbolico, ma un impegno concreto e necessario per un futuro di giustizia e dignità».

Comunicato Stampa