Territorio - 07 settembre 2025, 07:41

«Io vecchio? No, mai… L’unica età che conta è il rapporto tra rimpianti e progetti»

Alfredo Ambrosetti e quella straordinario, lucido e sempre verde desiderio di conquistare il mondo anche passati i 90 anni: il ricordo del giornalista varesino Flavio Vanetti

Alfredo Ambrosetti

«Se volete dire che io ho più di 92 anni vi spiego che quando si nasce mettono una data sulla carta identità, ma un minuto dopo la qualità del cervello è già diversa… La vera età non è anagrafica ma è il rapporto tra ricordi/rimpianti e progetti…».

Più che una frase, una summa theologiae di un modo sfidante e unico di intendere la vita e il tempo, visto - quest’ultimo - non come un invincibile avversario cui prestare a un certo punto inevitabilmente il fianco, ma come un prezioso alleato necessario a far fiorire stimoli sempre nuovi.

Una fotografia, una delle più belle in queste tristi ore di lutto, di Alfredo Ambrosetti (leggi QUI e QUI). La frase sopra riportata è sua e a renderla nota è il giornalista varesino del Corriere della Sera Flavio Vanetti. Uno che «pur essendo varesino, non ha avuto il privilegio di incontrare Ambrosetti fino al 2023, quando già aveva compiuto i 92 anni…».

Racconta Vanetti: «Dovetti sostituire per la rassegna Campionissimi il collega Paolo Tomaselli, normalmente addetto a parteciparvi. Colpito dalla sua vitalità mi passò immediatamente per la testa l'idea di proporgli un’intervista e gli chiesi di scegliere tra due temi, o “il grande vecchio” o “il gran lombardo”… “Col cavolo che mi date del grande vecchio…” mi rispose, aggiungendo poi quella parole…».

Di certo per Ambrosetti il rapporto tra progetti e rimpianti è sempre stato in attivo, fino all’ultima pagina del suo libro esistenziale: «Mi ha sempre ricordato molto Bernie Eccleston, il mito della F1, uno che a una veneranda età riusciva ancora a ragionare con la testa di un ragazzo, come se avesse vent'anni e il mondo ancora davanti a sé da conquistare. Anche Ambrosetti era così, catturava per la lucidità della sua testa, per questo spirito da eterno giovane accompagnato da un certo humor ma, al contempo, anche dalla capacità di dire cose di un certo peso…»

Dopo aver lasciato l’organizzazione del “Forum di Cernobbio” non si era infatti fermato: «Con “Campionissimi” aveva creato una piccola Cernobbio dello sport, un contenitore cui partecipavano campioni veri ma anche personaggi extra-sportivi di rilievo. E poi l’ultima invenzione, l’associazione “Per il progresso del Paese”: tutti i lunedì, con inizio rigoroso alle 17.15, presiedeva un incontro ogni volta su un tema diverso e, come per Cernobbio, alla presenza di grandi personaggi. Mario Monti era stato uno di questi, anche perché di Ambrosetti grande amico. E poi Giancarlo Giorgetti, Elsa Fornero quando era ministro, grandi industriali…».

Il prossimo incontro di “Per il progresso del Paese” era fissato per domani, lunedì 8 settembre, e «sarebbe stata una relazione sui segreti del vino con un con un redattore esperto della materia» conclude Vanetti, aggiungendo un auspicio: «Sono convinto che anche in sua assenza, troveranno il modo di proseguire questa iniziativa, anche perché credo che questo corrisponda al suo volere».

Il volere di quell’eterno giovane capace di trovare l’unico modo possibile di farsi amico il tempo: riempirlo e non contarlo…

Fabio Gandini