Alla festa della Lega del Medio Verbano a Besozzo, Giancarlo Giorgetti non si sottrae al ricordo di Alfredo Ambrosetti (leggi qui), mentre alla domanda sulla “vannaccizzazione” della Lega, nei giorni del polverone per le parole del governatore Attilio Fontana, il ministro dell’Economia ha tirato dritto, limitandosi a dire che «la Lega è fatta di tante realtà e di tante diversità. E noi esaltiamo le diversità».
Poi Giorgetti, dopo aver stretto le mani ad alcuni militanti di lunga data, si è seduto al tavolo (accanto a lui Renzo Oldani, patron della Binda) insieme ai vertici territoriali del partito, tra i quali il capogruppo al Senato e segretario della Lega Lombarda Massimiliano Romeo, il segretario provinciale varesino Andrea Cassani, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri, il consigliere regionale Emanuele Monti, presidente della commissione Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia.
C’è anche Fontana. Le parole del governatore, che giovedì scorso al congresso provinciale della Lega Giovani a Busto Arsizio aveva detto «Qualcuno vuole vannaccizzare la Lega. Col c…o!», hanno fatto discutere.
E anche stasera, Fontana è andato ancora all’attacco: «Nord sempre penalizzato dalle politiche di Roma e nonostante queste penalizzazioni la Lombardia sta andando meglio di tutte le regioni non solo d’Italia ma europee. Una Roma saggia, quasi un ossimoro, un governo saggio dovrebbe favorire chi sta andando bene». E sui maggiori poteri per Roma capitale, ha aggiunto una provocazione: «Con 20 miliardi di debiti, Roma dovrebbe essere commissariata, altro che dare a loro più possibilità di decisione».
Sulla “vannaccizzazione” e le parole di Fontana, il segretario regionale Romeo ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche con la stampa, dicendo comunque che Fontana, al netto dei toni forti, ha ragione, mentre per l’ex ministro Francesco Speroni, se è vero che «la Lega è la Lega e non deve essere vannaccizzata», «molte posizioni di Vannacci sono condivisibili e non le trovo incompatibili con la Lega».
Tovaglieri ha smentito le divisioni: «Siamo tutti leghisti, tutti innamorati del nostro territorio». Aggiungendo anche che «il sovranismo è l’evoluzione del federalismo».