Un’estate all’insegna dei social, delle polemiche e delle fake news. È questo il bilancio che il Partito Democratico di Gallarate ha tracciato questa mattina in una conferenza stampa in piazza Giovanni XXIII, davanti alla stazione ferroviaria di Gallarate: un luogo scelto non a caso, simbolo di insicurezza e di problemi irrisolti. Secondo i consiglieri di opposizione, dal 15 maggio a oggi il sindaco Andrea Cassani avrebbe dedicato i suoi canali ufficiali non ai problemi della città, ma a temi nazionali e internazionali, spesso connotati da un forte contenuto ideologico. «Siamo qui – ha spiegato Giovanni Pignataro, Pd – perché questo luogo è emblematico. È stato riqualificato con una spesa di 500mila euro, ma i problemi di sicurezza e degrado sono rimasti. È il ritratto di una città ferma, mentre il sindaco preferisce parlare di tutt’altro».
Social, fake news e propaganda
Il bersaglio principale delle critiche è la comunicazione istituzionale del primo cittadino. «Dal 15 maggio in avanti Cassani ha utilizzato i suoi profili ufficiali da sindaco per occuparsi di Gaza, di immigrazione e persino di un presunto complotto terroristico legato al Remigration Summit – ha affermato Margherita Silvestrini –. In due occasioni ha diffuso notizie false, diventando megafono di una propaganda che non aiuta Gallarate, ma alimenta divisioni ideologiche». Carmelo Lauricella ha ricordato come «nessun assessore abbia preso le distanze da queste derive comunicative. Non una parola dal responsabile della sicurezza, non una riflessione dall’urbanistica o dai servizi sociali. L’intera maggioranza è corresponsabile. Nel frattempo l’organico della Polizia Locale è carente di dieci unità e la città resta senza comandante». Lauricella ha anche puntato il dito contro l’ordinanza anti-alcol definita «illegittima fin dal principio e poi rimangiata, un esempio di propaganda spacciata per azione amministrativa».
«Un sindaco complottista»
Toni duri anche da Cesare Coppe (CèV): «Qui non parliamo più di un cittadino complottista, ma del sindaco di Gallarate. È grave che un’istituzione si presti a estremizzazioni e fake news. Intanto i problemi di sicurezza restano sullo sfondo e i cittadini non vedono soluzioni concrete». Davide Ferrari ha riportato l’attenzione sul PNRR: «I fondi non sono un regalo piovuto dal cielo a Gallarate, ma risorse europee distribuite su tutto il territorio nazionale. Eppure Cassani li racconta come un suo successo personale».
Priorità mancate e futuro incerto
Per l’opposizione, l’amministrazione avrebbe anche sbagliato le priorità. «Si sono spesi otto milioni per il nuovo palazzetto dello sport – ha osservato Pignataro – ma per la città era davvero questa l’urgenza?». Anna Zambon (PD) ha parlato di «un sindaco che agisce come se fosse già un ex, lasciando in eredità vincoli di bilancio pesantissimi. Chi verrà dopo di lui si troverà a fare i conti con una situazione simile a un dissesto». Silvestrini ha concluso ribadendo la linea del PD: «L’impatto di queste scelte peserà sulla possibilità di rilanciare Gallarate sul piano della sicurezza, del decoro urbano e delle politiche sociali. Questa città non ha bisogno di fake news, ma di risposte concrete».