Busto Arsizio - 06 settembre 2025, 16:42

La Casa di Chiara in vetta al Monte Emilius: è in corso la nona impresa per non smettere mai di lottare

È partita stamattina la scalata dell'associazione. In queste ore, il gruppo partito da Busto sta affrontando i 3.559 metri della cima valdostana per ricordare Chiara e lanciare un messaggio di speranza a tutti i bambini che combattono la loro battaglia

L'avventura è iniziata. Proprio in queste ore, gli amici dell'associazione "La Casa di Chiara" sono impegnati nella loro nona impresa alpinistica: la scalata del Monte Emilius. L'imponente cima delle Alpi Graie, che con i suoi 3.559 metri veglia sulla città di Aosta, è il teatro scelto per l'iniziativa di quest'anno, in programma oggi, sabato 6, e domani, domenica 7 settembre.

Il gruppo si è messo in viaggio stamattina molto presto verso Pila, pronto a un'altra sfida che unisce amicizia, fatica e un profondo messaggio di solidarietà. La spedizione, capitanata dall'esperto "Jo-Jo", vede la partecipazione di Marco Cirigliano, Pulci, Ganzo, Loreto, Dema, Andrea Bianchin, Fabiano Azimonti, Giorgio Fusetti, Beppe Adamo e Ale Moschillo.

«Questa è la nona avventura che La Casa di Chiara affronta in montagna», spiega Marco Cirigliano, una delle anime dell'iniziativa. Un percorso di memoria e impegno iniziato nel 2017 con la salita al Bivacco Bobba e proseguito senza sosta, ad eccezione del 2020. «Quell'anno, a causa del Covid, non potendo andare in montagna, percorremmo a piedi i 35 chilometri che separano l'ospedale Del Ponte di Varese da dove riposa la piccola Chiara», ricorda Cirigliano.

Il piano di ascensione è impegnativo e studiato nei dettagli. Dopo aver utilizzato la seggiovia Pila-Chamolè fino a quota 2.309 metri, il gruppo ha iniziato la marcia verso il Lago Chamolè e l'omonimo colle (2.641 m), per poi raggiungere il Rifugio Arbolle (2.500 m). Lì lasceranno parte dell'equipaggiamento per il pernottamento, prima di affrontare la parte più dura della salita.

«Dal rifugio imboccheremo il lungo e aspro vallone di Arbolle, fino a raggiungere il Colle dei Tre Cappuccini. A quel punto l'ascesa finale ci porterà sulla cresta per giungere ai 3.559 metri della cima», racconta Cirigliano. Un'escursione che, come sempre, il gruppo affronta con la massima attenzione e serietà, tenendo costantemente monitorate le condizioni meteorologiche, che per ora sembrano favorevoli.

In vetta, ad attendere gli alpinisti, ci sono una croce, una statua della Madonna e un parafulmine. E sarà in quel punto, sospeso tra le nuvole, che si compirà il gesto più significativo della spedizione: verrà posta una farfalla, il simbolo di Chiara, a testimonianza del loro passaggio e del loro messaggio.

«Come ogni anno, ringrazio chi partecipa attivamente a questa avventura e chi lo farà seguendoci e pensandoci da casa. Noi saliamo per tutti i bimbi che lottano», conclude Marco Cirigliano. Un'impresa che va oltre lo sport, per tenere viva una memoria preziosa e per gridare, ancora una volta, il motto che li spinge passo dopo passo verso il cielo: «Non smettere mai di lottare. Vivi vivi vivi».

Redazione