C’è un ragazzo di Busto che corre sul prato dell'U-Power Stadium di Monza. Un sogno coltivato fin da bambino sui campi della Polisportiva Santi Apostoli e che ieri ha vissuto una delle sue tappe più importanti. Leonardo Colombo, centrocampista classe 2005, ha finalmente fatto il suo esordio in un campionato professionistico, entrando in campo al 79' minuto della sfida tra il suo Monza e il Mantova, valida per la prima giornata 2025/26 di Serie B.
Il suo ingresso è avvenuto in un momento cruciale, per aiutare la squadra a difendere un risultato prezioso. Il Monza, infatti, ha iniziato la sua stagione con una vittoria per 1-0, decisa da un gol di testa di Izzo al 57' che ha permesso ai brianzoli di conquistare i primi, pesantissimi tre punti.
Per Leonardo, quella manciata di minuti finali rappresenta il coronamento di un percorso fatto di talento, passione e tanti sacrifici. Sebbene non fosse il suo debutto assoluto in prima squadra – aveva già assaggiato il campo l'anno scorso in Coppa Italia contro il Bologna, quando il Monza militava ancora in Serie A – l'esordio in campionato ha un sapore del tutto diverso. È l'inizio ufficiale di una nuova avventura nel calcio che conta.
Un traguardo che riempie d'orgoglio non solo la sua famiglia, ma tutta la comunità di Busto Arsizio e in particolare la Polisportiva Oratorio Santi Apostoli, la società del suo quartiere dove ha tirato i primi calci al pallone. Una realtà sportiva nata proprio dalla volontà dei genitori, tra cui papà Stefano, per «creare qualcosa per i bambini con i valori dell'oratorio e dello sport». E proprio da lì, da quel campetto, è partito un viaggio che ha portato Leonardo a vestire le maglie dei settori giovanili di Pro Patria, Atalanta e Pro Sesto, fino all'approdo al Monza.
Con il club brianzolo è arrivata la consacrazione nel campionato Primavera e, a soli 17 anni, la firma del primo contratto da professionista e, sul finire dello scorso anno, il rinnovo fino al 2027 al fianco di Adriano Galliani. La travagliata stagione 2024/25 del Monza, con la amara retrocessione in B, è però servita a Leo (quasi sempre in panchina con Nesta e Bocchetti) per assaporare da vicino il massimo campionato italiano.
Quel sogno, ieri, ha aggiunto un altro, fondamentale tassello. Per il giovane bustocco, un'emozione indimenticabile e la conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Per Busto Arsizio, la gioia di vedere un suo ragazzo farsi strada nel calcio dei grandi.